Il diametro del tubo del cannocchiale non c’entra nulla con la sua luminosità. È una verità scientifica facilmente dimostrabile. Perché allora esistono tubi di diametri diversi?

 

Un cannocchiale da puntamento con tubo da un pollice, piuttosto che da 30mm, o addirittura 34mm, o perfino 36mm, a parità di diametro dell’obiettivo e di qualità delle lenti, ha la stessa trasmissione di luce.

In altre parole, a un 4-12×50 col tubo da un pollice e un 3-12×50 col tubo da 30mm o da 34 mm, a parità di qualità delle lenti, sono ugualmente luminosi.

Se facciamo alzare la mano a chi sostiene il contrario di mani se ne alzano parecchie!

In effetti il buon senso, da cui immaginiamo nasca la credenza che il diametro del tubo influenza la luminosità del cannocchiale, suggerisce come ovvietà che un cannocchiale con tubo più grande faccia passare più luce.

La verità però è diversa e facilmente dimostrabile: il cannocchiale infatti raccoglie la luce al suo interno attraverso l’obiettivo, che la convoglia con un percorso a forma di cono in un punto centrale molto piccolo con lo stesso principio che tutti da ragazzini abbiamo visto cercando di accendere il fuoco con la lente d’ingrandimento.

Il fascio di luce quindi utilizza una parte molto piccola dello spazio all’interno del tubo, per compiere il suo percorso verso l’oculare e l’occhio del tiratore o del cacciatore.

Un percorso fatto di lenti che regolano lo zoom, la messa a fuoco, l’eventuale correzione della parallasse, l’inversione (o raddrizzamento) dell’immagine. Anche quest’ultima è necessaria perché l’immagine all’interno del cannocchiale arriva rovesciata e viene raddrizzata proprio con un sistema di lenti. Mai in questo percorso il fascio di luce occupa più della metà dello spazio disponibile. Per questo motivo è dimostrato al di là di ogni dubbio che la trasmissione di luce del cannocchiale non varia per effetto delle dimensioni del tubo centrale.

Allora perché esistono cannocchiali da caccia con tubo da un pollice, da 30, da 34 e sembra siano in arrivo addirittura con tubo da 36mm?

Più spazio c’è dentro il cannocchiale più è facile al costruttore offrire margine per la regolazione verticale del reticolo. E quindi favorire il tiro a lunghissima distanza. Cosa piuttosto inutile a caccia perché per regolare le torretta per un tiro anche oltre 500 metri sono più che sufficienti i clic che offre un sistema montato dentro un tubo da un pollice (se ci si fida dei propri clic!).  Ma lo sniper che deve tirare a 2 km la pensa giustamente in altro modo, e infatti usa cannocchiali con tubo da 34mm, che sono veri “mostri” non pensati per l’utilizzo venatorio anche nelle loro torrette e nelle caratteristiche di luminosità, pupilla d’uscita e comodità di osservazione, ma vanno benissimo per chi deve usarli per mirare lontanissimo.

Altro motivo è semplicemente geografico, in America tradizionalmente si adotta il pollice, in Europa 30mm.

Il pollice poi risulta in un cannocchiale affusolato ed aggraziato, leggero, mentre il 30mm permette di ospitare molto meglio il sistema di illuminazione del reticolo.

Più grande è il tubo e più facile è costruire un disegno ottico risultante in fattori di ingrandimento tra il minimo e il massimo maggiori, che determinano maggiore versatilità d’uso. Col tubo da un pollice di solito il fattore è 3x (per esempio 4-12, anche se si è arrivati fino a 5x), con quello da 30mm tradizionalmente si ha un 4x (3-12), ma ormai lo standard da caccia al top è oltre il 6x (2.4-16).

Che ci risulti, non abbiamo mai visto cannocchiali con tubi da 34mm o 36mm pensati per uso venatorio, perché ciò che fanno guadagnare in versatilità o elevazione del reticolo è drammaticamente compensato dalla mostruosità delle dimensioni che impongono all’insieme arma-ottica.

Come sempre quando si parla di ottica, anche questa volta la soluzione in assoluto vincente non c’è, e nell’uso venatorio una volta sfatata la leggenda della luminosità rimangono comunque punti a favore del cannocchiale col tubo da un pollice e punti a favore di quello da 30mm, anche se l’illuminazione del reticolo e il maggiore fattore di zoom contro le dimensioni solo di poco maggiormente ingombranti fanno a nostro avviso ritenere il tubo da 30mm la scelta migliore.

 

Weidmannsheil!

pupilla al minimo

Due cannocchiali con tubo da 30mm, ingrandimento a poco oltre i 2x e obiettivo da 56mm, fotografati da 30 cm di distanza dall’oculare. La pupilla d’uscita, ovvero la quantità di luce a disposizione dell’occhio è ben lungi dall’occupare la maggior parte dello spazio a disposizione nell’ottica.

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