Due modi di cacciare che richiedono al cannocchiale prestazioni agli estremi opposti. Finora usare lo stesso strumento con soddisfazione in entrambi i campi era ritenuto impossibile…

Impossibile! Impossibile! Ovvero, possibile, ma a prezzo di rinunciare a molto di quello che offrono i cannocchiali specializzati nell’una o nell’altra di queste due forme di caccia che si praticano in modo effettivamente opposto. Così si esprimerebbe un cacciatore.

foto wild boar-1_72

In battuta è necessario un cannocchiale con grande campo visivo, per poter tenere entrambi gli occhi aperti. Oggi esistono ottiche con ingrandimento 1x e obiettivo da 24mm che si comportano come e meglio di un punto rosso. Occhi aperti, si ha la sensazione di vedere solo il punto rosso, come se l’ottica non esistesse. Questo genere di ottiche, che fino a poco tempo fa al minimo ingrandimento (1.1 o 1.25x) offrivano fino a 35m di campo visivo a 100 metri, oggi con 1x arrivano, nel miglior prodotto, a oltre 43 metri. E l’ingrandimento massimo ora supera i 6x.

Per la caccia di selezione invece servono luce e ingrandimenti. Un obiettivo da almeno 42mm e almeno 10 ingrandimenti, per essere in condizioni di mirare al meglio un animale anche a 200 metri e oltre. Prima degli ultimi sviluppi tecnologici, il variabile minimo ragionevolmente considerabile adeguato alla caccia di selezione era il 2.5-10×42.

Chi cerca un cannocchiale per entrambi gli utilizzi da sempre si ferma sul compromesso rappresentato dai variabili 1.5-6×42. Al minimo ingrandimento il campo visivo era di 22m, il che era accettabile in battuta, ma 6x nella caccia di selezione sono un po’ pochini.

Di recente si è visto uscire un 1.7-10×42 e poi, da poco più di un anno, si è arrivati finalmente a 1.5-10×42, con il Magnus di Leica.

Di certo un 1-6.3×24 in battuta e un 2.4-16×56 in selezione relegano comunque la soluzione al rango di compromesso, ma è un compromesso assolutamente onorevole, in quanto a 1.5×42 il campo visivo è più che sufficiente a mirare con entrambi gli occhi aperti (26m a 100m), mentre con 10×42 si effettua senza problemi un tiro anche a distanze medio lunghe e addirittura, se si vuole, si può scegliere il modello con reticolo e/o torretta balistici, senza pregiudicare la comodità di mira in battuta.

Completano l’opera un sistema di illuminazione del reticolo con 60 livelli di intensità di illuminazione diversi, divisi tra giorno (potente, per guidare la mira in battuta) e notte (appena percepibile, per il tiro crepuscolare) e una robustezza al limite dell’infallibilità del sistema meccanico, per cui si può tirare liberamente in battuta senza poi rischiare di pregiudicare la tenuta del reticolo per il tiro di precisione nell’appostamento.

Montare un 1.5-10×42 su una R93 o R8 Blaser o sulle nuove Maral della Browning, che grazie alla velocità di riarmo sono tutte armi che si prestano perfettamente sia al tiro di precisione che alla caccia in battuta, significa affrontare bene con lo stesso equipaggiamento ogni tipo di caccia. Finalmente.

 

Weidmannsheil!

foto magnus 1.5-10x42

L1010904

 

Altri articoli che ti potrebbero interessare ...