In tempi di crisi come questi chi decide di acquistare un binocolo di alta qualità spesso cerca giustamente alternative al prodotto di punta. Vediamo qual è la spesa minima che un cacciatore deve affrontare e perché.
I produttori di ottica di alta qualità hanno superato coi loro binocoli di punta il prezzo al pubblico di 2000 euro. Se tralasciamo l’integrazione del telemetro nel binocolo e parliamo di strumenti meccanici senza parti elettroniche, questi prezzi inimmaginabili solo pochi anni fa sono causati soprattutto dalla corsa sfrenata al miglioramento delle prestazioni ottiche e dai conseguenti, forti investimenti per ottenere lenti capaci di aumentare trasmissione di luce, definizione dell’immagine e perfezione dei colori. Il peso e la qualità meccanica infatti sono rimasti pressochè invariati: binocoli 8×42 pesanti otto etti come quelli di oggi infatti esistono da decenni, mentre chi ha sempre fatto della robustezza il suo cavallo di battaglia offre oggi strumenti tanto robusti quanto quelli che offriva vent’anni fa. C’è semmai chi ha scelto compromessi abbastanza importanti sui materiali e sulle dimensioni delle parti interne, immolando la qualità totale e la robustezza assoluta in nome del contenimento del peso a tutti i costi; non è raro sentire da cacciatori di esperienza la sensazione che i binocoli di una volta in certi casi erano più robusti di quelli di oggi. L’utilizzo del leggerissimo magnesio invece dei materiali plastici o dell’alluminio per il corpo dello strumento è servito soltanto a compensare il maggior peso dei sistemi ottici più moderni e soprattutto del vetro che equipaggia i binocoli più performanti. Purtroppo il vetro pesa e lenti e prismi costituiscono l’80% abbondante del peso del binocolo.
Il design esterno è leggermente diverso da quello della serie ammiraglia Ultravid HD, con cui condivide il disegno ottico e meccanico.
In realtà per il cacciatore la corsa delle aziende a migliorare le prestazioni ottiche porta risultati percepibili solo limitatamente ed in condizioni veramente estreme, tanto che all’uso pratico un utilizzatore piuttosto esigente difficilmente apprezza i miglioramenti ottenuti dai top di gamma rispetto ai loro omologhi di 10 anni fa. Ma i miglioramenti in realtà ci sono stati, se guidati da un esperto anche i cacciatori possono percepirli, e poter offrire un binocolo che raggiunge un minimo di trasmissione di luce o di definizione dell’immagine in più del concorrente è considerato dalle aziende un messaggio pubblicitario importantissimo.
E chi può spendere oltre 2000 euro in effetti si godrà anche in condizioni estreme il massimo che gli occhi possano pretendere da un’immagine che per raggiungerli ingrandita deve passare attraverso varie lenti e un paio di prismi.
Partendo dal presupposto che stiamo cercando un binocolo di alta qualità, vediamo cosa intendiamo per alta qualità e cosa possiamo trovare sul mercato.
Innanzitutto non dimentichiamo che per l’ottica un principio sacrosanto è quello per cui un usato di alto livello ben tenuto vale molto di più, a parità di prezzo, di un nuovo mediocre.
Alta qualità significa semplicemente ottica ineccepibile, capace di restituire immagini luminose e ben definite dall’alba al tramonto, meccanica affidabile per durare decenni senza perdere il parallelismo perfetto dei due tubi o senza che le varie ghiere debbano allentarsi e tutto questo in dimensioni e pesi ragionevoli, possibilmente con un occhio di riguardo per la maneggevolezza e l’estetica.
Costruire un binocolo al tempo stesso otticamente eccellente e meccanicamente affidabile costa molto. La concorrenza in atto tra i grandi produttori garantisce di per se che i margini di guadagno siano tenuti entro limiti ragionevoli, per cui il prezzo finale è causato soprattutto dal costo di produzione e quindi dalla qualità.
Considerando quello che abbiamo detto all’inizio, e cioè che il grosso del prezzo esorbitante dei mogliori binocoli di oggi è dovuto agli investimenti per migliorare di pochissimo le prestazioni ottiche rispetto al decennio scorso, accettare un binocolo con il sistema ottico e le lenti del top di gamma di qualche anno fa, senza fare il minimo compromesso dal punto di vista della robustezza e della meccanica, consente di risparmiare molto e di avere in mano un prodotto che cinque anni fa avremmo considerato imbattibile con poco più di mille euro.
Questa è la filosofia di Leica, che sta dietro la nuova serie Trinovid 42 (8 e 10 x) lanciata sul mercato in questi mesi.
Trinovid è un binocolo robustissimo ma leggero e compatto, con lo stesso sistema di messa a fuoco totalmente affidabile, il design moderno, i pesi contenuti, l’ergonomia e la qualità ottica all’avanguardia della serie superiore Ultravid, che nella versione più moderna offre qualcosa in più in termini di resa ottica in condizioni estreme. Senza rinunciare a nulla di ciò che conta per un cacciatore, insomma, con la promessa di durare una vita.
I nuovi Trinovid 42 hanno un prezzo piuttosto sorprendente e probabilmente impossibile da battere per binocoli di alta qualità ottica e meccanica, 1325 Euro per l’8×42, 1375 Euro per il 10×42. Sorprendente perché meccanicamente sono allo stesso livello dei “fratelli” oltre i 2000 Euro, mentre otticamente soltanto confronti in condizioni davvero estreme possono portare i più esperti a notare la leggera differenza.