Invecchiando, i nostri occhi perdono progressivamente elasticità nella pupilla, che si dilata sempre meno man mano che l’età avanza. Con implicazioni molto interessanti sull’utilizzo degli strumenti ottici, per una volta a vantaggio della vecchiaia!

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La pupilla, ovvero il cerchio nero al centro dell’occhio umano, è l’unica parte dell’occhio stesso che raccoglie le immagini per portarle all’interno, dove sulla cavità della retina esistono i “sensori” che captano luce e colori per poi trasferire il tutto al cervello.

Così nel binocolo (e ovviamente nel lungo e nel cannocchiale) esiste un cerchio che si può apprezzare osservando attraverso lo strumento tenendolo ad almeno 30-40 centimetri dall’occhio. Questo spazio, che è molto più piccolo della lente dell’oculare, si chiama “pupilla d’uscita” ed è l’unico spazio utile alla pupilla umana per osservare attraverso un’ottica.

Il diametro della pupilla d’uscita si ottiene dividendo il diametro dell’obiettivo per l’ingrandimento.

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Più è grande questo cerchio nell’ottica, meno fatica fa la pupilla umana a osservare, poiché per vedere bene, la pupilla umana stessa ha bisogno di spazio in cui muoversi più liberamente possibile ed è un dato scxientifico che nessun occhio è in grado di fissare lo stesso punto per più di 30 secondi, che vengono tra l’altro raggiunti con fatica enorme a carico del cervello, naturalmente portato a lasciar “vagare” la pupilla dell’occhio in libertà.

Allora un binocolo 8×56 ha una pupilla d’uscita di 7 millimetri(56:8=7), mentre un 8×42 è a poco più di 5mm e un 8×32 arriva a 4mm.

Questo vale per tutti i binocoli con stesso obiettivo e ingrandimento, dalle cineserie da bancarella a quelli da 2000 euro, e quindi non spiega perché la cineseria 8×42 sia meno luminosa del superbinocolo 8×42.

Spiega solo che l’occhio umano fatica meno a osservare attraverso un 8×56 rispetto ad un 8×32 a prescindere dalla qualità (a meno che il binocolo non sia disassato o con messa a fuoco approssimativa etc…). Se parliamo di luminosità, invece, dobbiamo considerare quanta della luce che arriva all’obiettivo raggiunge poi l’oculare e quindi l’occhio. E questo, a causa del diverso e diversamente costoso modo di “combattere” la dispersione di luce per riflessione che avviene nelle lenti e nei prismi delle ottiche, è sì un indice importantissimo di qualità. Si pensi che le ottiche migliori portano all’occhio oltre il 90% della luce che passa dall’obiettivo, le peggiori poco più del 50%. A prescindere dalle dimensioni dell’obiettivo e dagli ingrandimenti.

Le ottiche migliori poi hanno tolleranze costruttive minime, per cui non si verificano ombreggiature, aberrazioni cromatiche, tubi disassati e sfocature che contribuiscono ad appesantire la vista di chi ha la sventura di attentare alla salute dei suoi occhi usandole.

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Vediamo un po’ di numeri molto interessanti: la pupilla umana, che si dilata quando è buio e si restringe quando è giorno, è come “ingabbiata” dentro lo strumento ottico, se si tratta di un binocolo quindi è ingabbiata in uno spazio circolare di diametro 4mm in un 8×32 e di 5,25mm in un 8×42.

A 20 anni, la pupilla umana in media ha diametro 4,7mm di giorno pieno e 8mm di notte; a 40 anni, 3,9mm e 6mm; a 60 anni 3,1 e 4,1; a 80 anni, 2,3 e 2,5.

Avrete già capito che invecchiando, la fatica che fanno i vostri occhi ad osservare attraverso un binocolo piccolo diminuisce, consentendovi man mano che l’età avanza di utilizzare anche la sera prodotti con obiettivi più piccoli stancando la vista quanto vent’anni prima con prodotti più grandi.

Se abbiamo detto che la pupilla umana non riesce a fissare un oggetto più piccolo di lei per più di 30 secondi, allora a 60 anni la sera tardi ci troveremo con un 8×32 meglio che a 40 anni con un 8×42! Ovviamente è anche vero che a 60 ci godremo l’8×42 la sera ancor di più che a 40 anni.

Certo che se abbiamo 60 anni e sappiamo che esiste un 8×32 grande poco più di un pacchetto di sigarette, con resa ottica straordinaria quanto quella degli altri top di gamma e peso poco sopra i 500 grammi, più o meno due centimetri più corto e un etto più leggero del concorrente principale, magari nella scelta del binocolo potremmo opporlo al “solito” 8×42 che abbiamo già in mente!.

Parliamo del Leica Ultravid HD 8×32 mezzo chilo per 11 cm di altezza e 1855 euro di prezzo.

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