Meglio semiautomatica con 3 colpi o riarmo veloce con 5 colpi?
Il parlamento ha tempo fino al 24 agosto per convertire in legge il Decreto, attualmente in vigore, che limita a massimo 3 colpi la “potenza di fuoco” della carabina semiautomatica. Se ciò avverrà, le carabine a riarmo veloce, come la Blaser R8, grazie ai loro 5 colpi entreranno maggiormente in competizione con la semiauto. Iniziamo una discussione tecnica e vediamo cosa ne pensate…
Quest’autunno esiste la concreata possibilità di non sentire più risuonare la “sparatoria”. Credo che tutti lo sappiano, del Decreto Legge che è stato approvato ed è entrato in vigore il mese scorso, per cui attualmente è vietato cacciare con carabine semiautomatiche in grado di sparare più di 3 colpi.
Promulgato il 24 giugno 2014, il Decreto Legge n. 91, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale col n. 144, all’articolo 16, numero 2, cita: “All’articolo 13, comma 1, della legge 11 febbraio 1992, n.157, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «I caricatori dei fucili ad anima rigata a ripetizione semiautomatica impiegati nella caccia non possono contenere più di due cartucce>>”.
In Italia, tali Decreti vanno convertiti in legge entro 60 giorni, altrimenti decadono. Entro il 24 agosto quindi, tutti coloro che usano la carabina semiautomatica sapranno se potranno cacciare (al poligono la norma non si applica, salvo diversa interpretazione…) con un caricatore limitato -in modo reversibile- a 2 colpi (+ uno in canna) o se saranno liberi di continuare con i loro caricatori “maggiorati”.
Non vogliamo qui aggiungere anche i nostri irritati commenti sulla gran rottura di scatole che la norma porterebbe al già legislativamente martoriato mondo di noi cacciatori, ma solo prender spunto per sottoporvi una considerazione tecnica, e i commenti di tutti siano benvenuti!
Finora, salvo i rari casi di province in cui già si è legiferato imponendo il limite dei tre colpi, il cinghialaio armato di carabina semiauto ha potuto cacciare con caricatori da 5 o 10 colpi (più uno in canna). Se la posta è nel fitto dubitiamo che chiunque possa farne granchè, salvo avere a disposizione un serbatoio di colpi senza dover continuamente ricaricare (bel sogno del cinghialaio, dover continuare a ricaricare!!!). Ma se abbiamo davanti un boschetto non tanto fitto o magari addirittura un prato, sta solo alla predisposizione del cacciatore al tiro più o meno meditato quanti colpi partono ogni volta che passa il nostro amico nero.
Immaginiamo allora di cacciare con la semiauto con un colpo in canna e due nel serbatoio. Basta premere il grilletto e ogni volta l’arma spara, un colpo dopo l’altro. Velocissimo.
Oppure immaginiamo di avere a disposizione una carabina a riarmo veloce, come la Blaser R8, che non richiede di sollevare l’otturatore per ricaricare come le altre bolt action, ma soltanto di tirarlo all’indietro e poi in avanti, azione rapida ma ancor più rapida se si impara ad usare al meglio la calciatura “success” dotata di un foro che velocizza notevolmente il movimento di riarmo.
In questo caso, visto che la legge non parla di carabine se non semiautomatiche, alla posta abbiamo 4 colpi (più uno in canna).
Gli amanti di Blaser non hanno dubbi nel privilegiare la seconda opzione, mentre i fan della semiauto immaginiamo continuino a propendere per la prima, anche se limitata a 3 colpi.
Ci sono anche quelli che non cacciano se non con l’Express, due colpi (o 3, visto che esistono gli express a 3 colpi) bastano, dicono. E magari hanno ragione loro.
Ma torniamo al dibattito, che se convertono in legge il Decreto del 24 giugno si aprirà senz’altro.
Se passa il cinghiale a 30 metri tra alberi non molto fitti, o magari a 120 metri, in un prato, oltre a beneficiare enormemente degli ingrandimenti di un’ottica su qualsiasi carabina utilizziamo, ci troviamo messi meglio ad avere 3 colpi bum bum bum in successione rapidissima con la semiauto, o a dover ricaricare, seppur velocemente, ma con 5 colpi a disposizione bum;bum;bum,bum;bum?
Di certo, il tempo per meditarci sopra su 5 colpi quasi sicuramente non c’è mai. Male! Perché bisognerebbe sempre cercare di meditare prima di qualsiasi tiro ad un animale; del resto siamo cacciatori e nella foga della battuta, magari dopo due battute in bianco e due ore di attesa che finalmente tocchi a noi, come si fa a rimanere calmi e ponderare bene prima di tirare? Dover riarmare col cinghiale in corsa davanti a noi può mettere agitazione, ma costringe a ricominciare l’azione di mira, con qualche beneficio per la precisione, è un po’ come tirare ogni volta il primo colpo. Avere il “grilletto facile” del semiauto, però, soprattutto se abbiamo il selvatico nell’ottica, mi permette di non dover pensare ad altro che al grilletto.
Non dimentichiamo, per aggiungere carne al fuoco, che Browning ha lanciato di recente la sua Maral, carabina che si riarma semplicemente tirando indietro l’otturatore (per poi lasciarlo tornare indietro da solo) e che quindi può essere utilizzata con il suo caricatore da 3 o 4 colpi.
Alla Forest, noi in battuta abbiamo sempre utilizziamo la semiauto, mentre il nostro cinghialaio toscano Alessio Ragazzo è blaserista convinto, e si “accontenta” del R93, con 3 colpi (più uno). Per cui non ci esprimiamo, se non, ovviamente, nel consigliare a tutti, anche a chi ha poste con tiri corti, almeno di provare la precisione e la versatilità che solo l’ottica ad ampio campo visivo può offrire. Ma in chi, immaginiamo pochi, non aveva ancora considerato la questione dell’arma in vista della possibile (ahimè) conversione in legge del Decreto, contiamo di aver messo un pensiero su cui ragionare.
Visto l’argomento, per una volta sostituiamo al Weidmannsheil il nostrano Viva Maria! In bocca al lupo per la stagione, qualsiasi arma utilizzate!
Vedi anche l’articolo: “L’ottica migliore per la caccia in battuta”