Tutti gli elementi da considerare per orientarsi nella scelta del miglior visore termico da osservazione monoculare per la caccia.

Nota: La presente guida è redatta da Leica Sport Optics, che produce il Calonox 2, uno dei visori termici migliori sul mercato. La guida è quindi di parte, ma le informazioni che seguono sono di valore assoluto e applicabili alla scelta di qualsiasi visore termico da osservazione di alta qualità. Nella parte finale indicheremo i motivi per cui riteniamo che il Leica Calonox 2 View sia il miglior visore da caccia termico da osservazione sul mercato.

Cos’è un visore termico da osservazione da caccia di alta qualità
Parliamo di visore termico da osservazione ad alte prestazioni: uno strumento rivoluzionario per la caccia di selezione, perché permette -di giorno quanto di notte- di trovare rapidamente gli animali intorno al cacciatore a qualsiasi distanza, anche se sono seminascosti nella vegetazione, e aiuta anche con grande efficacia la ricerca di quelli abbattuti e caduti in luoghi boscati. A differenza del visore termico clip-on (che può essere usato per osservare, ma anche per essere montato sull’obiettivo del cannocchiale da puntamento), il visore da osservazione è dotato di un oculare integrato nello strumento, che ingrandisce lo schermo e l’immagine ed ospita la ghiera di regolazione diottrica.

Nel normale esercizio della caccia di selezione, il visore termico da osservazione di alta qualità sostituisce il binocolo nella funzione di ricerca del selvatico sul territorio, essendo molto più rapido ed efficace. Il binocolo mantiene la necessaria funzione successiva di valutazione dell’animale.


Il visore termico da osservazione non può essere montato su ottiche da puntamento o su arma, quindi non si presta in alcun modo ad essere oggetto di limitazioni d’uso. Per la legge è sostanzialmente come un normale binocolo.
Se qualche anno fa produttori e prodotti si potevano contare sulle dita di una mano, e questi ultimi comunque offrivano una qualità dell’immagine sufficiente solo a capire che nel campo visivo c’era un animale in campo aperto, oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante e tra i 2000 e i 5000 euro di budget c’è di che sbizzarrirsi nel valutare cosa offrono produttori che non stanno più nemmeno sulle dita di due mani.
I cacciatori sono comprensibilmente tentati dai video sensazionali che qualsiasi promoter o influencer può postare sui social network, spesso senza specificare che gli animali ritratti erano quasi sempre a pochi metri di distanza.
Prima di tutto, perchè monoculare invece di bioculare?
Esistono strumenti da osservazione termica in forma di binocolo, che hanno quindi il vantaggio di poter essere usati con entrambi gli occhi contemporaneamente. Alcuni integrano addirittura la funzione di osservazione non solo termica, ma anche digitale, per il giorno e il crepuscolo inoltrato, o con torcia IR anche la notte. Qui parliamo di monoculare perchè riteniamo che un visore termico da osservazione sia prima di tutto uno strumento diurno, che aiuta a trovare il capo nei censimenti e nella caccia di selezione. Va portato al collo insieme al classico binocolo (normalmente con telemetro integrato), cui è demandata la funzione di riconoscimento e prima valutazione dell’animale trovato col termico.
Sebbene un bioculare (non binocolo, perchè il binocolo classico lavora con 2 oculari e 2 obiettivi, mentre il termico usa solo un obiettivo) offra agli occhi una visione più “grande” della realtà, costringe chi caccia a portare al collo due binocoli, mentre il monoculare è certamente di dimensioni molto più contenute e sensate, rispetto alla sua funzione che è comunque subalterna a quella del binocolo classico. Il bioculare in più, soprattutto il luce crepuscolare, disturba col suo schermo entrambi gli occhi, mentre il monoculare ne lascia uno sempre in grado di lavorare normalmente.
Certamente il bioculare/binocolo con visione digitale integrata è destinato a diventare lo strumento principe, come sempre accade quando le innovazioni integrano le funzioni di più strumenti un uno solo. Ciò avverrà quando la tecnologia dell’immagine digitale sarà in grado di competere con quella delle semplici lenti; guardando alla tecnologia attuale e alle informazioni sugli sviluppi di medio periodo, ancora per qualche anno sicuramente il binocolo digitale non sarà in grado di offrire al cacciatore la qualità d’immagine diurna necessaria a valutare l’animale bene come quello meccanico classico. Quindi ancora per un po’ chi vuole prestazioni elevate è costretto a tenere separati visore termico e binocolo classico, dando al monoculare termico il vantaggio enorme delle dimensioni e della capacità di recare disturbo a un solo occhio, senza perdere nulla nell’efficacia dell’azione.
Come scegliere?
E allora vediamo quali sono le caratteristiche da considerare per non sbagliare l’acquisto del monoculare termico da osservazione, concentrandoci sugli strumenti della fascia più performante.
1. Il produttore, la sede italiana, l’assistenza.
Prima di tutto, considerazioni generali. Se si spendono migliaia di euro, meglio essere garantiti. E’ logico guardare ad aziende produttrici stabili e con un grande nome, che producano in Europa, che garantiscano la tenuta del valore in caso di futura vendita dello strumento usato e soprattutto controllo di qualità pezzo per pezzo e assistenza ineccepibile in caso di guasti o necessità di ricambi.
Quasi tutti i prodotti infatti, anche pressochè tutti quelli commercializzati da aziende europee, sono totalmente made in China, e il produttore spesso non ha una sua sede italiana, ma un distributore che tratta svariati altri marchi, o che opera come singolo senza una squadra alle spalle. A volte addirittura il produttore vende con un marchio europeo, ma sui prodotti riporta il logo del vero produttore cinese che ha confezionato lo strumento per suo conto. I distributori cambiano spesso, con le ovvie conseguenze sull’assistenza e sulla tenuta del valore dei prodotti.
Più in dettaglio, in Cina sono prodotti la maggior parte dei sensori termici che equipaggiano gli strumenti oggi sul mercato, con l’unica alternativa al top della qualità prodotta in Francia; una volta montato il miglior sensore, la qualità dell’immagine termica dipende da molti altri fattori che vedremo, e tra acquistare un sensore da inserire nel proprio strumento e farsi produrre in Cina tutto lo strumento c’è una grande differenza, come spiegheremo nelle righe successive. Ci sono poi le lenti, la qualità meccanica, l’ergonomia, la semplicità d’uso, il software, che un produttore capace sa progettare e ottimizzare.
Made in Europe, da parte di un’azienda europea nota per la massima attenzione al controllo di qualità e ai dettagli, con una propria sede stabile in Italia, con una squadra di persone competenti e un servizio di assistenza ineccepibile: sono fattori di garanzia importanti sulla possibilità di avere un rapido intervento in caso di problemi tecnici e su quella di mantenere un buon valore in caso di rivendita dell’usato in futuro.
Si tratta di elettronica, un problema tecnico nel tempo è tutt’altro che improbabile. Se si hanno dubbi, basta telefonare a chi rappresenta un marchio in Italia e verificare l’accessibilità, la competenza e la disponibilità a fornire informazioni tecniche e sul servizio di assistenza offerto.

2. La qualità dell’immagine: sensore, software, obiettivo, schermo, ingrandimenti, velocità di aggiornamento dell’immagine.
Il sensore o microbolometro, e il software di elaborazione dell’immagine termica.
Andiamo sul tecnico.
- Il cuore del visore termico (e una rilevante componente del costo di produzione) è il sensore, o più tecnologicamente parlando microbolometro. Possiamo considerare le dimensioni del sensore come indicatori generali, e sul mercato dei prodotti davvero utili al cacciatore di selezione esistono principalmente sensori col lato orizzontale da 384 e da 640 pixel , con i secondi ovviamente più performanti per qualità dell’immagine da vicino, per capacità di mostrare l’animale caldo nell’ambiente da lontano e molto lontano. I pixel da 12 micron di diametro sono indice di prodotti generalmente più recenti rispetto a quelli da 17 micron, anche se non necessariamente più performanti.
- Negli strumenti in cui il miglior sensore è completato da un software di interpolazione dell’immagine ad alte prestazioni, quest’ultimo prende l’immagine catturata dal sensore e la rielabora, portando un tale aumento di qualità, da essere importante quanto il sensore stesso. Importantissimo: nella caccia diurna, in un visore da 640 pixel la qualità del software di elaborazione fa la differenza nel mostrare l’animale anche quando è illuminato dal primo sole e nel mostrare bene oltre all’animale anche gli elementi freddi come i palchi puliti (almeno nei primi 150 metri per il capriolo) ma anche e soprattutto gli alberi e le radure sulla lunga distanza, in modo da facilitare poi il ritrovamento della posizione quando si abbassa il visore e si impugna il binocolo per la necessaria attività di identificazione.
- La NETD invece merita un discorso a parte. E’ il parametro che dovrebbe indicare la capacità del visore di leggere differenze minime di temperatura, e quindi offrire maggior qualità d’immagine quanto è minore la differenza di temperatura che è in grado di rilevare. NETD quindi si esprime con un numero, e minore è il numero, maggiore la qualità dell’immagine sotto questo aspetto. In realtà è un parametro poco indicativo, perchè non esiste uno standard di riferimento e ogni azienda determina la metodologia per misurare la NETD dei suoi strumenti, rendendo quindi il dato poco significativo.

L’obiettivo e l’ingrandimento, lo schermo e la velocità di aggiornamento dell’immagine, l’eliminazione dell’otturatore.
- Un sensore da 640 x 480 pixel permette di trovare l’ungulato dietro un cespuglio anche a un chilometro, se il diametro dell’obiettivo è maggiore di 30mm. 35, 42 e 50 mm sono le classiche dimensioni del diametro dell’obiettivo (meglio ovviamente se le lenti sono fatte da chi è noto per produrre lenti di alta qualità) dei prodotti migliori. Quanto alla composizione dell’obbiettivo, oggi l’obiettivo più performante è al Gasir, elemento sintetico insensibile al riscaldamento del termico, che garantisce profondità di campo e stabilità della messa a fuoco al contrario del classico Germanio, che al riscaldarsi del visore perde stabilità e costringe a rifocheggiare continuamente.
- Un visore termico massimamente efficace poi ha ingrandimento base 2.5x, con campo visivo intorno ai 20m a 100m di distanza. Se il software è molto buono, si può lavorare anche con lo zoom, ma è l’ingrandimento base che offre ovviamente la risoluzione migliore.
- La qualità dell’immagine dipende anche dalle dimensioni dello schermo, ovvero la “televisione” su cui si visualizzano le immagini. 1280 pixel orizzontali sono un segnale di grande qualità, ma quello che conta molto è la posizione all’interno dello strumento in cui è inserito lo schermo, più è vicina all’occhio e più si avrà la sensazione visiva di uno schermo grande. quest’ultimo è un aspetto non misurabile, che si apprezza solo nel confronto sul campo tra diversi strumenti.
- Un parametro importante per la qualità generale dell’esperienza di osservazione è anche quello della velocità di aggiornamento dell’immagine, espressa in hertz (HZ), perchè ormai lo standard ovunque è 50HZ, che garantisce immagini con movimenti quasi in tempo reale, con solo un minimo effetto di trascinamento dell’immagine che chi usa visori con velocità inferiore è abituato a sopportare quando osserva in movimento. Interessante notare che ci sono ancora strumenti pubblicizzati al top con velocità di 30 HZ, e che invece c’è chi – come Leica- ha raggiunto la velocità naturale, ovvero il 60 HZ, con zero effetto trascinamento. Riguardo il trascinamento, questo si vede anche in alcuni visori i cui produttori privilegiano l’idea di impressionare i clienti con immagini eccezionali nella breve distanza, effetto che ottengono con filtri che hanno come conseguenza proprio l’effetto trascinamento se si osserva in movimento, oltre a non impedire il ritorno alle reali prestazioni dello strumento se si osserva un animale a lunga distanza.
- L’otturatore è quell’elemento che hanno praticamente tutti i visori termici e che -facendo sparire e riapparire spesso l’immagine per una frazione di secondo- ricalibra l’immagine termica che altrimenti si deteriorerebbe. Uno degli ultimi ritrovati tecnologici è l’eliminazione dell’otturatore, per togliere anche questo fastidio all’osservatore.
3. Le funzioni accessorie
Diamo per scontato che si sappia che un buon visore da osservazione permette di fare foto e video, anche tramite APP con lo smartphone, in modo semplice ed efficace, e che ormai le batterie danno affidabilità per svariate ore, nei prodotti migliori con la possibilità di continuare ad operare collegando un powerbank in caso di esaurimento della carica della batteria. Fare foto e video via app significa anche che lo schermo dello smartphone visualizza in tempo reale quello che l’osservatore vede nello schermo del suo visore, permettendo a più persone di godere dell’immagine osservata. Idealmente il visore dovrebbe operare sia con bluetooth che con wi-fi interni, in modo da garantire velocità e stabilità della connessione e dello scaricamento di foto e video. Avere una APP che promette continui aggiornamenti e migliorie significa poi poter contare su un prodotto aggiornato nel tempo. Oggi molti visori integrano il telemetro, elemento che è utile soprattutto di notte, quando valutare la distanza senza conoscere il territorio è difficilissimo quanto utile a capire se e come affrontare un tiro. Di giorno la funzione di misurazione della distanza viene comunque demandata al binotelemetro, che ormai tutti hanno. Ricordiamo che il telemetro integrato nel visore comporta aumento di dimensioni e di prezzo.


4. L’affidabilità, l’ergonomia, la semplicità e piacevolezza d’uso
Un altro elemento fondamentale da valutare è costruttivo, ovvero robustezza, impermeabilità, design, ergonomia, estetica e semplicità d’uso.

- Cerchiamo uno strumento con il corpo in materiali robustissimi e uno spesso e grippante rivestimento totale in gomma piuttosto che in plastica.
- Sia comodo da maneggiare, con i tasti posizionati in modo che l’indice cada naturalmente su di essi, e con dimensioni contenute, per quanto possibile vista la necessità di una lente obiettivo di almeno 35 mm di diametro. Ricordiamo però che esagerare nella ricerca del contenimento del peso significa accettare una scarsa qualità dei materiali e della robustezza dei vari elementi dello strumento.
- La messa a fuoco manuale, con una grande ghiera in gomma che circonda l’obiettivo e una per la regolazione diottrica che circonda l’oculare, è fondamentale per la precisione e la rapidità della messa a fuoco stessa. Logicamente è molto più scomodo e impreciso, oltre che meno durevole nel tempo, dover operare con piccole rotelle posizionate sul lato o sopra lo strumento.
- Il prodotto ideale deve potersi trasportare al collo come un binocolo, altrimenti costringerà ad avere sempre una mano occupata.
- Se poi è esteticamente bello invece che qualcosa che sembra destinato ad andare in guerra non guasta.
- Attenti alla semplicità d’uso, con funzionalità del menu veramente intuitiva i migliori fanno tutto, permettendo a chi li usa sostanzialmente di limitarsi ad accenderli e a lavorare soltanto sulla messa a fuoco. Separare l’accensione dai tasti del menu aggiunge ulteriore semplicità.
- Essere dalla parte di chi usa lo strumento significa anche aiutarlo a soffrire meno possibile il disturbo causato dall’effetto abbagliante dello schermo, che aumenta soprattutto di notte, quando il contrasto luminoso con l’ambiente esterno è massimo. Avere palette di colore che comprendano il verde offre alla vista un effetto particolarmente riposante, soprattutto nell’uso notturno.

5. Conclusioni
Spendere 2000 o 5000 euro? Con 2000 Euro si riesce ad acquistare un visore termico da 640 pixel, ma con obiettivo abbastanza piccolo e senza software di elaborazione dell’immagine, che permette di lavorare abbastanza bene nei primi 200 metri e poco oltre. Salendo di prezzo si sale con le prestazioni, e arrivando al massimo si possono acquistare facilità d’uso, ergonomia, robustezza, e soprattutto qualcosa che regala agli occhi non solo capacità di trovare l’animale di giorno e di notte fino a ben oltre un chilometro – illuminato come una lampadina anche se è già toccato dal primo sole del mattino-, ma un vero e proprio piacere di osservazione perfetta senza interruzioni e senza effetti di trascinamento, tentazione irresistibile a rubare spazio al sonno per andare in giro a curiosare in giro per la foresta tutta la notte. Certamente un visore cinese costa (molto) meno di uno europeo e, a parità di dimensioni di sensore (o addirittura anche con sensore più grande) e dell’obbiettivo, a prima vista sembra essere equivalente in tutto. Se ci si accontenta, e non si guarda alla tenuta del valore nel tempo, ciò è vero. Ma si cambia idea senza dubbio, se si guarda alla qualità e alla robustezza dei materiali e della costruzione, alla facilità d’uso, alle prestazioni termiche soprattutto sulla lunga distanza, alle aspettative sul servizio di assistenza nel tempo, e ad altri svariati dettagli che in ogni industria differenziano i prodotti al top dagli altri che promettono le stesse prestazioni a prezzi molto minori.


Le caratteristiche del meglio che si possa acquistare, in sintesi.
Immagine: sensore da 640x480pixel di 12micron di diametro, senza otturatore, con software di elaborazione dell’immagine di alta qualità, obiettivo da 42 o 50mm al gasir, ingrandimento ottico 2.5x, schermo grande da 1280pixel, palette di colore dedicate a non abbagliare l’occhio di notte, capacità di evidenziare l’animale come una lampadina a lunghissima distanza, e anche quando è illuminato dal primo sole.
Costruzione ed Ergonomia perfette, grande ghiera di messa a fuoco manuale, accensione separata dagli altri tasti, funzioni semplici e intuitive, corpo in materiali compositi ad alta resistenza rivestito in gomma, portabilità al collo.
Made in Europe, produttore noto e affidabile, che effettui il controllo di qualità pezzo per pezzo, con sede italiana stabile dotata di servizio di assistenza efficiente, e che preservi il valore dello strumento nel tempo.
Perchè acquistare un Leica Calonox 2 View, se si vuole il migliore.

Leica ritiene di offrire, con il suo Calonox 2 View, il miglior monoculare termico da caccia per osservazione sul mercato, per i seguenti motivi:
La miglior qualità dell’immagine: Leica Calonox View adotta un eccellente sensore francese, da 640x480pixel da 12micron di diametro, completato da una nuova versione del software proprietario Leica (LIO – Leica Image Optimization) che l’azienda utilizza per interpolare e migliorare anche l’immagine delle sue fotocamere digitali, ritenute le migliori al mondo. Il risultato è una scala di grigi che definisce in modo straordinario il contrasto tra l’animale caldo e l’ambiente freddo -enfatizzando l’animale come una lampadina accesa anche a distanza lunghissima, perfino quando l’animale è illuminato dal sole del mattino, ma anche i dettagli dell’ambiente stesso, con grandi vantaggi per il cacciatore nella capacità di ritrovare l’animale nell’ambiente una volta che si abbassa il visore e si impugna il binocolo, e dando un vero piacere di osservazione. La qualità delle lenti è riconosciuta tra le migliori al mondo, l’obiettivo al Gasir (unico sul mercato, che da stabilità di messa a fuoco e profondità di campo) da 42 millimetri di diametro e l’ingrandimento ottico 2.5x garantiscono ottime prestazioni a qualsiasi distanza. Lo schermo da 1280pixel posizionato avanti trasforma tutto questo in un’immagine grande, definita e molto piacevole da osservare e l’aggiornamento dell’immagine in tempo reale a 60HZ garantisce immagini naturali e senza effetti di trascinamento anche in movimento. Leica è stata la prima al mondo ad eliminare in un visore termico l’otturatore, il Calonox 2 ha l’immagine che scorre senza alcuna microinterruzione.

Un animale, probabilmente un cervo, a circa 2km in piena notte, ritratto in mezzo a rododendri, abeti e larici della val Sarentino (BZ). Definizione perfetta sia della presenza dell’animale, sia delle sagome degli abeti e della radura, che permetterebbe di giorno di capire perfettamente dove si trova l’animale ai fini della ricerca col binocolo. L’immagine è la stessa che vediamo in verde poco sopra in questo articolo, ripresa qualche secondo dopo.

Il miglior design e la miglior ergonomia: Leica Calonox 2 View è interamente progettato e costruito da Leica nei suoi due stabilimenti all’avanguardia in Germania e Portogallo, secondo i principi di piacevolezza d’uso, estetica, e maneggevolezza tipici dei prodotti che l’azienda offre ai fotografi e appassionati di caccia e natura più esigenti da 120 anni. Il Calonox 2 è compatto, elegante e scorrevole nelle linee, robustissimo grazie al corpo in materiale composito ad alta resistenza, ed è piacevole da utilizzare grazie al rivestimento interamente in gomma. Non c’è plastica e le ghiere in gomma ad alta abrasività della regolazione diottrica e della messa a fuoco manuale sono posizionate su oculare e obiettivo a circondare lo strumento, dove il pollice e l’indice cadono naturalmente per operare su di esse. L’occhio è protetto da una morbida conchiglia oculare in gomma altamente resistente e sui lati dello strumento sono integrati due occhielli di metallo integrati nel corpo a cui si lega la cinghia a tracolla. Il Calonox si tiene al collo come un binocolo, le mani sono sempre libere.
La massima semplicità d’uso, e tutte le funzionalità che si possano desiderare: Come tutti i prodotti Leica, il Calonox è semplicissimo da usare, con un menu estremamente intuitivo di sole due finestre e la ghiera di accensione sull’oculare, separata dai tasti funzionali, e già predisposta per offrire a scelta -e comunque personalizzabile a piacere- l’immagine diurna (bianco caldo) o notturna (verde). Basta accenderlo e metterlo a fuoco con la ghiera manuale sull’obiettivo, e se si desidera fotografare o fare video, si preme semplicemente il tasto vicino al’obbiettivo. Nonostante questo non manca alcuna funzione rilevante, compresa quella di collegamento wireless con la APP Leica2Hunt gratuita per scattare e scaricare foto e video e per vedere live in tempo reale nello schermo dello smartphone ciò che si osserva attraverso il Calonox2. Calonox 2 View è disponibile anche nella versione Calonox 2 View LRF, dotata di telemetro Leica integrato con misura della distanza fino a 1200 metri.

E’ Leica. Totalmente progettato da Leica in Europa nelle sue sedi in Germania e Portogallo, con partner tecnici europei, unico visore termico sul mercato davvero completamente Europeo. Creato da un’azienda che produce da 120 anni le più performanti fotocamere e la gamma di strumenti ottici da caccia di alta qualità più completa del mondo, il Calonox 2 è stata una piacevole sfida per gli ingegneri tedeschi, che hanno applicato con successo alla visione termica la loro tecnologia di interpolazione e miglioramento dell’immagine digitale, per cui sono tanto celebrate le immagini fotografiche Leica. Il prodotto è disegnato e costruito nelle fabbriche Leica, secondo le rigide regole di controllo di qualità pezzo-per-pezzo dell’azienda tedesca, ma è anche assistito da uno dei servizi alla clientela più efficienti, con personale preparato e dedicato anche nella sede italiana Leica e una politica di attenzione ai bisogni del cliente tipicamente Europea, riconosciuta ed apprezzata per la generosità e la rapidità. Il risultato per chi acquista un Calonox 2 è non preoccuparsi in caso di guasti o difetti, e godersi un prodotto che manterrà valore anche in caso di futura rivendita come usato, perchè Leica ne preserva il valore nell’interesse dei suoi clienti. Oggi un Calonox di prima generazione con 4 anni di età viene trattato come usato a ben oltre la metà del suo valore originario; inimmaginabile con tutti gli altri visori termici in commercio.


Le prestazioni di un visore termico al top della qualità. Esempi by Leica Calonox 2 View.
In questo video vediamo la straordinaria qualità del Leica Calonox 2, confrontata con quella già altissima del modello precedente Calonox View.
Distanza: 220-230 metri
Animali: 2 cervi in velluto e 3 camosci
Condizioni: Sole appena andato via, alberi e rocce calde.
Si notano la perfetta definizione bianca dei dettagli degli animali rispetto alle rocce e ai tronchi, che erano caldi, e la capacità di mantenere comunque ben definiti i dettagli freddi.
Abbiamo ripreso la stessa scena anche con il Leica Calonox View prima serie. Fai il confronto!