Leica Magnus 1-6.3×24 i, Fortis 1-6×24 i, Amplus 1-6×24 i, e gli altri. Confrontiamo i migliori cannocchiali da battuta sul mercato.

Aggiornato l’8 novembre 2023

Il Magnus 1-6.3×24, pluricelebrato come il miglior cannocchiale da braccata del mondo, è affiancato in casa Leica da altri due modelli ad altissime prestazioni. Presentiamo in dettaglio le differenze, con un occhio anche al top della concorrenza.

I tre modelli di cannocchiali da braccata di Leica e il celebratissimo punto rosso Tempus ASPH, che ha superato tutti gli altri per la rapidità incredibile di acquisizione del target che è in grado di offrire.
I tre modelli di cannocchiali da braccata di Leica e il celebratissimo punto rosso Tempus ASPH, che ha superato tutti gli altri per la rapidità incredibile di acquisizione del target che è in grado di offrire.

Il Magnus 1-6.3×24 i di Leica è considerato generalmente il miglior cannocchiale da braccata oggi esistente al mondo, con buona pace dei concorrenti anche di ultimissima generazione 2023, che guardano dal basso la sua straordinaria qualità meccanica e il suo inarrivabile connubio di pupilla d’uscita e campo visivo, grazie al quale chi mira ad occhi aperti ha a disposizione letteralmente il 100% del campo visivo. Vediamo come si posizionano rispetto al Magnus gli altri due modelli di casa Leica – Fortis e Amplus-, e diamo uno sguardo anche al meglio che offre la concorrenza Europea.

Il Miglior cannocchiale da caccia in braccata. L'imbarazzo della scelta tra bolt, semiauto, express…Il fattore comune è il Magnus 1-6.3x24, che surclassa le altre ottiche per campo visivo, ingrandimento massimo e meccanica superiori.
L’imbarazzo della scelta tra bolt, semiauto, express…Il fattore comune è il Magnus 1-6.3×24, che surclassa le altre ottiche per campo visivo, ingrandimento massimo e meccanica superiori.

Magnus i, affidabilità meccanica superiore

Perché Il Magnus 1-6.3×24 i sia il miglior cannocchiale da braccata è facile da spiegare, da qualsiasi prospettiva lo si voglia considerare. Cominciamo dalla celebre affidabilità meccanica della serie Magnus, che garantisce sia la tenuta del sistema dei clic che quella della centratura del reticolo, anche dopo migliaia di colpi. Il recordman mondiale Raniero Testa ne ha sparati 90.000 con la sua carabina con il Magnus 1-6.3×24 e il campione di tiro Carlo Mattiello ha impiegato il suo Magnus 1.5-10×42 in decine di gare addirittura montandolo sulla canna liscia, il celebre e compianto PH Mauro Fabris ha utilizzato anch’egli un Magnus 1.5-10×42 senza riguardi e su un grosso calibro in oltre 300 giorni di caccia in Africa, e nessuno di loro ha mai dovuto ritarare l’ottica. Kenneth Zeri e Marco Stollo vincono svariate gare alla sagoma del cinghiale corrente rispettivamente con le loro armi bolt action e semiautomatiche equipaggiate con il Magnus 1-6.3x24i. Il President del Safari Club International, Italian Chapter, Tiziano Terzi, ha messo alla prova con successo la perfetta tenuta della rosata utilizzando il suo Magnus 1-6.3x24i per 50 colpi sul bersaglio di carta con un calibro 12 e una palla Gualandi. Si potrebbe continuare. Ultimamente il leggendario marchio Cosmi ha scelto Magnus 1-6.3x24i come ottica ufficiale per tutti i test della sua nuova straordinaria carabina semiautomatica “Rigato”, ormai in arrivo sul mercato. La realtà è semplicemente che il Magnus ha un’affidabilità meccanica granitica, che lo pone in grado di accettare sfide che i produttori degli altri cannocchiali sconsiglierebbero ai loro clienti. Il motivo risiede nei materiali e nelle soluzioni adottate dall’architettura dello strumento. La meccanica dei clic sovradimensionata e in acciaio 60 HRC fa sì che sia impossibile che il Magnus perda anche solo un clic in qualsiasi situazione, mentre la soluzione di ancorare il tubo interno su cui poggia il reticolo a quello esterno evita qualsiasi problema di perdita della centratura, perfino sparando con canna liscia. Per finire, il tubo esterno spesso oltre il 50% di quello dei concorrenti principali conferisce alla struttura una stabilità superiore.

Magnus i, campo visivo totale

L’altro grande -e ormai arcinoto- fattore di eccellenza del Magnus, unico rispetto a tutti gli altri cannocchiali da braccata, è che al minimo ingrandimento consente di mirare con entrambi gli occhi aperti, con la sensazione di non vedere nemmeno la struttura circolare del cannocchiale, ma solo il reticolo col puntino illuminato che guida la mira sul 100% del campo visivo a disposizione. Merito dei valori combinati che questo cannocchiale ha in termini di campo visivo (44m a 100m a 1x) ma soprattutto pupilla d’uscita (12,4mm a 100m a 1x), che insieme fanno sì che con il Magnus e solo col Magnus (francamente anche con il suo gemello Fortis, che ha le stesse prestazioni) sia possibile inquadrare immediatamente il cinghiale in corsa ravvicinata anche quando si mira frettolosamente in stoccata, senza perdersi a centrare l’immagine nella vignettatura nera che inevitabilmente affligge tanto o poco tutti gli altri strumenti se non ci si trova con l’occhio perfettamente in asse con lo strumento. Se si pensa che il concorrente principale (entrambi i modelli Swarovski Z8i e Z8i+ 1-8×24) ha il 53% in meno di pupilla d’uscita* (nonostante il tubo enorme da 34mm e il campo visivo dichiarato di 50m a 100m dell’ultimo modello), ovvero di spazio utile all’occhio per mirare, si capisce facilmente il perchè di tanta superiorità del Magnus. A prescindere dai dati da catalogo dichiarati sul campo visivo, nella pratica il confronto sul campo chiarisce ogni dubbio in modo inequivocabile.

*dati del produttore, pupilla d’uscita 8,1mm a 1x

A sinistra, la pupilla d'uscita del Leica Magnus i 1-6.3x24 a destra quella dello Swarovski Z8i 1-8x24, entrambi al minimo ingrandimento. Se la pupilla del cacciatore non cade esattamente al centro della mira, con il Magnus l'acquisizione del bersaglio risulterà molto più rapida e la sensazione di non avere tra gli occhi e la mira altro che il reticolo col puntino illuminato molto più evidente. La pupilla del Fortis 6i 1-6x24 a ingrandimento minimo è identica a quella del Magnus i: 12.4mm.
A sinistra, la pupilla d’uscita del Leica Magnus i 1-6.3×24 a destra quella dello Swarovski Z8i 1-8×24, entrambi al minimo ingrandimento. Se la pupilla del cacciatore non cade esattamente al centro della mira, con il Magnus l’acquisizione del bersaglio risulterà molto più rapida e la sensazione di non avere tra gli occhi e la mira altro che il reticolo col puntino illuminato molto più evidente. La pupilla del Fortis 6i 1-6×24 a ingrandimento minimo è identica a quella del Magnus i: 12.4mm.

Magnus i, eccellenza a 360 gradi

Prestazioni ottiche e meccaniche generali a parte, anche nei dettagli il Magnus i è un prodotto eccellente. Il reticolo sottile -percepibilmente più scuro e meglio visibile degli altri- sul secondo piano focale si illumina in 60 livelli diversi, divisi tra giorno e notte, agendo sulla generosa piattaforma circolare posizionata sopra l’oculare. Si spegne automaticamente quando si porta l’arma in posizione verticale e si riaccende allo stesso modo quando si torna in posizione orizzontale; anche altri cannocchiali offrono questa finezza, ma il Magnus compie questa operazione molto più rapidamente degli altri, restituendo il puntino acceso agli occhi di chi mira prima che si riesca a portare l’ottica all’occhio. La distanza della pupilla è superiore ai 9 centimetri, garantendo sicurezza assoluta a chi mira anche usando calibri africani. Il trattamento sulle lenti esterne denominato Aquadura ™ impedisce allo sporco e all’acqua di aderire, come avviene anche in altri strumenti analoghi di altre marche, ma test interni di Leica hanno dimostrato che Aquadura è molto più resistente degli altri ai graffi e all’usura. Il Magnus poi è 2-3 centimetri più corto delle corrispondenti ottiche top di gamma che offrono i concorrenti Europei Zeiss (che senza offrire vantaggi di alcun genere per chi deve mirare in braccata propone il suo cannocchiale con campo visivo inferiore a 40m a 100m e prezzo più alto di tutti) e Swarovski Optik, che per cercare di contrastate il campo visivo totale del Magnus ha introdotto nel 2023 il modello Z8+, con il tubo che passa a 34mm e il peso che arriva a 600 grammi, senza peraltro migliorare il gap del 53% che rimane inalterato sul parametro (cruciale per consentire di mirare al meglio con entrambi gli occhi aperti a ingrandimento 1x) del diametro della pupilla d’uscita. Per finire la brevissima carrellata, nonostante sia il miglior cannocchiale da braccata sul mercato, Magnus è anche di gran lunga il meno caro rispetto ai due concorrenti Europei.

I dati tecnici dei modelli di punta di cannocchiali da caccia in braccata dei più importanti produttori. Swarovski Optik offre anche uno Z8i 0,75-6×20, che offre un campo visivo più altro degli altri ma solo ad ingrandimento 0,75; con questo ingrandimento non è tecnicamente soddisfacente mirare con entrambi gli occhi aperti.
Cinghiale, foto di archivio Leica Sport Optics
Cinghiale, foto di archivio Leica Sport Optics

Magnus 1-6.3×24 i e Fortis 6i 1-6×24, le (pochissime) differenze.

Il Fortis 6i 1-6x24 in dettaglio. si notano la grande ghiera degli ingrandimenti in metallo e la torretta sul lato sinistro per regolare l'intensità luminosa del punto centrale del reticolo.
Il Fortis 6i 1-6×24 in dettaglio. si notano la grande ghiera degli ingrandimenti in metallo e la torretta sul lato sinistro per regolare l’intensità luminosa del punto centrale del reticolo.

Il Leica Fortis 6i 1-6×24 vanta esattamente la stessa meccanica e gli stessi materiali, lo stesso disegno ottico e meccanico e le stesse lenti del Magnus i. E’ sostanzialmente lo stesso prodotto rispetto a quello che è considerato il miglior cannocchiale da braccata sul mercato. Uscito successivamente, è stato pensato da Leica per offrire la stessa qualità e prestazioni del Magnus risparmiando dove il risparmio non toglie nulla alle prestazioni. Vedremo di seguito le differenze in dettaglio.

Il Fortis 6i 1-6x24 in dettaglio. si notano la grande ghiera degli ingrandimenti in metallo e la torretta sul lato sinistro per regolare l'intensità luminosa del punto centrale del reticolo.
Il Fortis 6i 1-6×24 in dettaglio. si notano la grande ghiera degli ingrandimenti in metallo e la torretta sul lato sinistro per regolare l’intensità luminosa del punto centrale del reticolo.

La differenza principale, che si nota subito, è nel sistema di illuminazione del reticolo. Il Magnus lo ha posizionato sopra l’oculare, come una struttura rotonda con 60 livelli di intensità divisi tra giorno e notte. Il Fortis ha 9 livelli di illuminazione (con l’8° e il 9° però addirittura più potenti del massimo del Magnus) azionabili con una ghiera integrata al correttore di parallasse sul lato sinistro all’altezza delle torrette dei clic. La costruzione sul lato è enormemente meno costosa per l’azienda, di qui la maggior parte del risparmio sul prezzo al pubblico (1930 vs 2540 euro).

Il particolare del sistema di illuminazione del reticolo. Svitando il tappo con il logo Leica si trova l'alloggiamento della batteria.
Il particolare del sistema di illuminazione del reticolo. Svitando il tappo con il logo Leica si trova l’alloggiamento della batteria.

l Fortis consente qualche risparmio in più anche perchè offre solo il reticolo 4a e adotta un sistema di posizionamento della batteria di illuminazione più semplice. Inoltre, nel Magnus si memorizza lo zero sulla torretta dei clic semplicemente premendo con il polpastrello la torretta e liberando così la ghiera con i riferimenti. Nel Fortis è necessario un cacciavite per effettuare la stessa operazione.

Il Fortis ha dalla sua l’indubbia bellezza delle linee, grazie sì alla posizione del sistema di illuminazione, ma anche alla grande ghiera di regolazione degli ingrandimenti in metallo ad azione ultrafluida, che certamente offre un comfort maggiore di quella sottile del Magnus.

Il particolare del sistema di illuminazione del reticolo. Svitando il tappo con il logo Leica si trova l'alloggiamento della batteria.
Il particolare del sistema di illuminazione del reticolo. Svitando il tappo con il logo Leica si trova l’alloggiamento della batteria..

In fase di mira, se si tengono entrambi gli occhi aperti e si è destri, l’occhio sinistro ha una minima interferenza nell’acquisizione del target in movimento data dalla torretta di illuminazione laterale posta sulla sinistra del tubo centrale del Fortis, che nel Magnus non c’è, essendo il sistema di illuminazione sopra l’oculare.

Cinghiale, foto di archivio Leica Sport Optics
Cinghiale, foto di archivio Leica Sport Optics

Leica Amplus 6 i 1-6×24

Un cannocchiale che offre un campo visivo molto ampio (38m a 100m a ingrandimento 1x) e soprattutto una pupilla d’uscita enormemente maggiore di quella di tutti i cannocchiali molto più costosi della concorrenza, seconda solo di pochissimo a quella dei due “fratelli” Magnus e Fortis (12,2mm contro 12,4mm), che però rappresentano il miglior cannocchiale da braccata al mondo. Grazie a questi parametri la sensazione di mira ad entrambi gli occhi aperti è quasi perfetta, lasciando visibile appena accennata la sagoma del cannocchiale, e restituendo al cacciatore il campo visivo totale con una perfezione quasi pari a quella che si ottiene con i due modelli di punta di casa Leica.

Il reticolo 4a con puntino centrale illuminato ad intensità regolabile con la ghiera sul lato dei clic è di dimensioni ideali per mirare al meglio, ed è solo leggermente più spesso di quello di Magnus e Fortis.

La struttura estremamente compatta (26cm di lunghezza, con tubo da 30mm) e le linee curate di uno strumento interamente in metallo fanno dell’Amplus un cannocchiale estremamente robusto per l’impiego quotidiano in ogni situazione, ma anche un’ottica elegante da montare sulle carabine e sugli express di pregio.

Amplus, interamente in metallo, ha nelle sue dimensioni ultracompatte ed eleganti un grande punto di forza.
Amplus, interamente in metallo, ha nelle sue dimensioni ultracompatte ed eleganti un grande punto di forza.

Il prezzo di 1475 euro, con meccanica affidabile e prestazioni ottiche a livello del top della concorrenza, lo rendono un cannocchiale da braccata con un rapporto qualità/prezzo di gran lunga senza confronti.

L'eleganza del nuovo Amplus 6i 1-6x24, interamente in metallo
L’eleganza del nuovo Amplus 6i 1-6×24, interamente in metallo

Quale scegliere?

Il miglior cannocchiale da braccata: I tre alfieri della caccia in braccata di Leica uno a fianco dell'altro.
I tre alfieri della caccia in braccata di Leica uno a fianco dell’altro.

Amplus, Fortis e Magnus sono tre cannocchiali da caccia in braccata di qualità altissima, tutti e tre oggettivamente a livello o superiori del meglio che offre il resto del mercato per qualità ottica e meccanica.

Amplus 6 1-6×24 i , che per pupilla d’uscita e dimensioni è decisamente migliore anche dei prodotti della concorrenza che costano più del doppio, ha dalla sua proprio il prezzo estremamente allettante, senza rinunciare a nulla in fatto di efficacia di mira e affidabilità meccanica, rispetto a qualsiasi cannocchiale sul mercato. E’ anche davvero molto elegante e più compatto degli altri.

Perchè spendere 400 euro in più per il Fortis 6i 1-6×24? Il motivo principale è che quest’ultimo elimina percepibilmente e completamente la sagoma circolare del cannocchiale dalla visionie in mira ad occhi aperti a ingrandimento 1x, regalando un vero campo visivo 100%. L’Amplus la lascia intravedere solo in una minima parte, pur non riducendo l’efficacia di mira, ma è una differenza che per i più esigenti è importante, soprattutto se sommata alla finezza scolpita del reticolo particolarmente sottile del Fortis e alla sua meccanica dei clic in acciaio 60HRC, per quanto questa non porti differenze percepibili di affidabilità meccanica rispetto alla pur ottima struttura dell’Amplus. Per finire, il Fortis ha il sistema di spegnimento e riaccensione automatica con l’inclinazione dell’arma, che l’Amplus non ha. Rispetto al Magnus, di cui vediamo riassunti i vantaggi qui di seguito, il Fortis vanta una maggiore maneggevolezza della ghiera degli ingrandimenti.

Il Magnus 1-6.3×24 i è il Magnus, il miglior cannocchiale da braccata al mondo. Al fascino del cannocchiale che ha stabilito e detiene tutti i record si aggiunge il sistema di illuminazione del reticolo con 60 livelli divisi tra giorno e notte, l’alloggiamento della batteria estremamente comodo e la memoria dello zero senza l’uso di attrezzi. In fase di mira, la mancanza della torretta di regolazione dell’illuminazione a sinistra del tubo invece presente sul Fortis e sull’Amplus aggiunge al 100% del campo visivo anche una sensazione di pulizia di mira assoluta. Tutto questo costa circa 500 euro in più di prezzo rispetto al Fortis, che come ottica, meccanica, materiali, prestazioni e in generale è altrimenti lo stesso, identico prodotto.

tutte le differenze tra Fortis 6i e Magnus in dettaglio
Cinghiale, foto di archivio Leica Sport Optics
Cinghiale, foto di archivio Leica Sport Optics

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