Il top della tecnologia per la caccia al fischio raccontato e portato a caccia con Tiziano Terzi e Bruno Modugno, nello splendore della Val D’Elsa, pochissimi giorni prima della sua scomparsa.
A tavola tra Bruno Modugno di Caccia e Pesca Sky TV e Tiziano Terzi, President, SCI Italian Chapter, tutti e tre con al collo il richiamo per il capriolo.

15 anni con Bruno Modugno

Dai tempi di Seasons, circa 15 anni fa, quattro volte l’anno ci siamo immancabilmente goduti un paio di giorni con Bruno, creando insieme nuovi contenuti e puntate di Andiamo a Caccia con Bruno Modugno in onda su Sky Caccia e Pesca TV. Bruno è stato prima di tutto un amico, che ci è stato vicino in ogni momento della nostra attività professionale.

E’ stato anche uno straordinario e insostituibile uomo di cultura e di televisione nel mondo della caccia, una memoria storica e un eclettico rappresentante di ogni genere di approccio alla caccia, dalle tradizioni mitteleuropee della carabina per i suoi legami famigliari e di elezione con il Tirolo e l’Alto Adige, a quelle della cacciarella di casa sua. Nessuno come lui ha saputo presentarsi autorevolmente allo stesso modo ad una pirsch al camoscio come alla posta di una braccata. Ricorderò sempre l’amore per le cose belle, per la tavola e il buon vino, e un fisico straordinariamente forte che gli ha permesso di stupirsi regolarmente di vedere andare a dormire a tarda notte gente con la metà dei suoi anni come me, mentre lui era pronto ad un’altra chiacchierata. Il movimento della caccia, e le aziende che producono qualsiasi prodotto venatorio, devono essere grati a Bruno come a un gigante che ha saputo negli ultimi 15 anni creare un’enorme e nuova voglia di andare a caccia.

Il 15 Luglio scorso ci siamo trovati ancora per una nuova avventura, da Salvatore Leanza a San Gimignano, uno dei migliori e più ospitali organizzatori di caccia a palla italiani. L’idea era di parlare di caccia al capriolo al fischio. L’abbiamo fatto, bene, la puntata che ne è uscita andrà in onda dopo l’estate. Bruno non ha cacciato, come ormai da mesi, era stanco e provato, ma con ancora tante idee e voglia di raccontare, di pensare a domani, e con nessuna intenzione di lasciare questo mondo.

Ai nostri ricordi con Bruno dedicheremo un ampio articolo con le foto e i momenti più belli di 15 anni di amicizia.

Salvatore Leanza e la sua Caccia Toscana

Salvatore Leanza è un ospite perfetto, con migliaia di ettari di riserve non recintate in uso esclusivo sparse per la Val d’Elsa, ed una base d’appoggio in mezzo ai boschi con piscina per non farsi mancare nulla.

15 Luglio, ultimo giorno di caccia al capriolo, prima del periodo degli amori. Il momento ideale per cercare di attirare un maschio richiamandolo imitando la femmina, o meglio ancora il piccolo. Siamo da Salvatore Leanza, a San Gimignano. La sua attività si chiama “Caccia Toscana”, ed è una splendida struttura tipica in cui soggiornare, appena ristrutturata, con servizio dalla colazione alla cena, una ottima piscina, persino un’ampia offerta di salumi di selvaggina, e soprattutto migliaia di ettari di caccia in esclusiva, per gli appassionati della caccia a palla. Caprioli, cinghiali e daini. Salvatore è un grande professionista, sicuramente uno dei migliori che abbiamo in Italia, se non il migliore, per offrire a chi cerca un’esperienza di caccia agli ungulati ben organizzata sotto tutti gli aspetti. Compreso il trattamento della spoglia e la preparazione della carne come si vuole. Il mio capriolo “diventerà”, per esempio, salsicce. Più comodo di così… Per chi fosse interessato http://www.cacciatoscana.com

Uno scorcio della riserva in cui ho cacciato

Il meglio della tecnologia per la caccia di selezione

Ci siamo trovati con Bruno Modugno proprio pochi giorni prima che ci lasciasse, per una puntata del suo ormai mitico “Andiamo a caccia con Bruno Modugno” su Caccia e Pesca Sky, dedicata al capriolo al fischio e agli sviluppi tecnologici dell’attrezzatura per cacciarlo. Con noi uno dei più autorevoli cacciatori di animali da pelo dei cinque continenti. Tiziano Terzi, oltre ad essere il President del Safari Club International Italian Chapter, è anche e soprattutto cacciatore capace di abbattere con successo -con l’arco- animali come elefante e camoscio, e nello stesso tempo è notoriamente uno dei più competenti tiratori con la carabina a distanze oltre l’immaginario collettivo. Non conosco altri cacciatori con competenza estrema su discipline altrettanto estreme.

Attrezzatura di Tiziano Terzi per la caccia di oggi.

Tiziano interpreta la caccia al fischio alla cerca nel modo più specialistico, con una Blaser R8 Ruthenium in 6,5 Creedmoor, un’arma da sogno, equipaggiata con il più perfetto dei cannocchiali da caccia alla cerca, il Leica Magnus i 1.8-12×50 con reticolo illuminato e torretta balistica. La caccia alla cerca richiede versatilità (1.8-12, reticolo illuminato e torretta balistica) e compattezza, per ingombrare e pesare poco quando si cammina. E il magnus 50m è il più compatto dei cannocchiali variabili 12×50 al mondo.

Tiziano Terzi, fischietto e Ultravid 8×32 HD al collo, pronto per la pirsch.

Coerentemente, come binocolo usa da tempo il Leica Ultravid 8x32HDplus, il più compatto e leggero 8×32 di qualità top esistente, e lo associa al nuovo telemetro compatto Leica CRF 2800.com, di cui apprezza la precisione e la possibilità di memorizzare sulla app dello smartphone dedicata i profili balistici di tutte le sue armi, per trasferire al telemetro via bluetooth in un attimo quello prescelto per la giornata di caccia. Il 2800.com misura distanza, temperatura, angolo di sito e pressione atmosferica e li elabora insieme al profilo balistico della palla, per restituire in una frazione di secondo semplicemente i clic da dare alla torretta del cannocchiale. Perchè tutto Leica, uno come lui? Chiedeteglielo!

Lo smartphone di Tiziano mentre sceglie tra le sue carabine il profilo balistico da accoppiare al telemetro sulla App Leica Hunting .

La mia attrezzatura per la caccia di oggi

Io mi sono affidato al monocolpo basculante Blaser K95 in 270 Winchester, equipaggiato con il Magnus i 2.4-16×56 con torretta balistica e reticolo illuminato, che ritengo il cannocchiale migliore possibile per la caccia crepuscolare per la sua enorme pupilla d’uscita. Le stesse attività balistiche del telemetro di Tiziano Terzi le svolge il mio nuovo binotelemetro Geovid 8×42 3200.com, che mi entusiasma anche per la tridimensionalità d’immagine del binocolo. In realtà poi il Geovid l’ho prestato per la serata a Salvatore Leanza, molto curioso di provarlo, e ho cacciato anche io con il telemetro CRF 2800.com, e con quel pezzo di ottica straordinaria che è il binocolo Leica Noctivid 8×42. Nonostante nella cerca al capriolo maschio adulto non sia indispensabile, visto che l’abbattimento non andrà a ricercare una particolare classe di età, ho sempre con me il lungo Apo Televid 82, anche solo per il piacere di osservare i dettagli. Uso una palla Hasler Hunting da 125 grani, chi conosce le palle in rame sa che non esiste niente di meglio per precisione ed efficacia. Il mio coltello è il Croz di Maserin, acciaio 60hrc che non ha mai bisogno di essere riaffilato ed ergonomia perfetta per lavorare sull’animale. La fiaschetta è piena di grappa friulana, indispensabile per un breve brindisi in onore del capo abbattuto, bellissimo lavoro in pelle dei maestri fiorentini Stefano e Luca Romanelli, creatori anche del portalicenza in cuoio. Chi sa osservare noterà il nuovo tappo Leica Flip Cap sull’obiettivo del Magnus. Tutto in metallo, comodo e veramente elegante.

Apo Televid 82, Geovid 3200.com 8×42, K95 con Magnus 2.4-16×56 i BDC, Palla Hasler Hunting 270 Win da 125 gr,

Caccia bagnata…

Andiamo a caccia, in una delle riserve gestite da Salvatore Leanza, a circa un quarto d’ora di macchina dal casale. Il mio accompagnatore si chiama Andrea Rubicini, molto gentile e decisamente competente. Contrariamente alle previsioni che garantivano una giornata prettamente estiva e calda, un temporale con fulmini importanti ci costringe in auto fin verso le otto e mezza di sera, facendo esplodere poi il terreno caldo e gli arbusti di un aromatario complesso e sublime, che non ho mai avuto il piacere di annusare prima. Solo quello merita l’uscita.

Prima dell’incontro risolutivo passa circa mezz’ora di lento cammino nella macchia intervallata da due grandi pratoni coltivati a perdere, uno dei quali con una femmina che si è avvicinata credendo alla mia simulazione del lamento del piccolo.

La carraia tocca l’angolo di un altro campo, piuttosto vasto e circondato completamente dalla foresta. porto il fischietto alla bocca. Il primo maschio che si lascia ingannare è decisamente un capo di selezione, certamente non dell’anno scorso e portatore di un trofeo scarso. Al primo tentativo con tre fischi acuti ravvicinati, ad imitare il lamento del piccolo, sbuca subito dal bosco, per poi avvicinarsi rapidamente fino al centro del campo, circa 100 metri, una distanza tale che non viene nemmeno il pensiero di telemetrare. La sensazione di poter chiamare il capriolo, per me, è veramente appagante. Mauro Riga con la telecamera mi da l’ok con il pollice alzato, Andrea un colpetto sulla spalla, ho il K95 ben appoggiato sul bipiede allungabile, e la distanza è tutt’altro che proibitiva. Magnus a 8 ingrandimenti, l’abbattimento è qualcosa di mai scontato, ma difficile da mancare in queste condizioni.

Andrea va sull’anschuss mentre io rimango a bordo del campo pronto ad un eventuale ulteriore tiro, estrema precauzione nel caso il capriolo si alzasse.

Tecnologia addosso

Da cacciatore piuttosto crucco, quanto ad abbigliamento, ho sempre guardato alla tecnologia nei vestiti per andare a caccia come a qualcosa da lasciare ai militari, con tutto il rispetto, s’intende. In questa occasione per la prima volta ho avuto occasione di provare dei pantaloni e una T-shirt, superleggeri, di Zotta Forest, un marchio italiano molto noto. Certamente i miei occhi austro ungarici impiegheranno ancora un po’ a piegarsi al cambiamento, ma è innegabile che addosso queste cose non si sentono neanche, grande comodità e leggerezza.

Foto di Rito. Oggi ho provato anche la T-shirt e i pantaloni superleggeri di Zotta Forest. Foto A.Rubicini

Ogni caccia secondo me è tale se il capo abbattuto finisce sulla tavola. Savatore Leanza è attrezzato con un ottimo macello, perfetto sia per accogliere l’animale che per la frollatura e la lavorazione. Avrei potuto portare il capriolo a casa con me per frollarlo nella mia cella, ma Salvatore mi ha proposto di lasciarlo a lui per farmelo trasformare in salsicce, che per me hanno certo qualche complessità in più della semplice frollatura e successiva divisione in parti. Ottima idea!

Il macello di Leanza, con Andrea che si appresta ad eviscerare il mio capriolo. il secondo capriolo appeso mostra che anche Tiziano Terzi ha avuto una serata fortunata

Per Approfondire.

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