Rinasce il binocolo che ha fatto la storia, con il meglio della tecnologia. Fantastico.

Abbiamo provato il 7×35 Trinovid Classic, appena presentato da Leica. Una piuma, bellissimo, con prestazioni ottiche veramente eccezionali. Dedicato a chi ama il bello e le dimensioni contenute.
I tre modelli della nuova serie Leica Trinovid Classic
Siamo andati a caccia nella splendida tarda primavera dell’appennino Parmense con un 7×35 dalle prestazioni ottiche eccelse, 550 grammi per 13 centimetri, con 140 metri di campo visivo. Interamente rivestito in pelle è in tutto uguale al leggendario binocolo che nel 1969 è stato scelto dalla NASA per andare sulla luna con l’Apollo 11. Un compagno di caccia fantastico fino alle ultime luci della sera, che non ci si accorge nemmeno di avere al collo.

L’eleganza senza tempo del nuovo Trinovid Classic 7×35, copia fedele con tecnologia all’avanguardia del mitico binocolo degli anni 60.
La storia di un binocolo leggendario
Un Trinovid degli anni 60 e il nuovo Trinovid Classic.

Anno 1958. Leica rivoluziona il mercato dei binocoli con la prima serie Trinovid. Trinovid sta per Tri (3) Novel (innovazioni), perché è stato il primo binocolo al mondo a combinare il sistema di messa a fuoco interna, il design dei prismi snello e la qualità ottica per i tempi straordinaria. Quando l’Apollo 11 compie il primo atterraggio lunare nel 1969, a bordo la Nasa ha scelto come binocolo il Trinovid. Si crea qui il mito conosciuto come only one good enough (soltanto uno buono abbastanza), che accompagna lo straordinario successo della serie Trinovid di allora.

I nuovi Trinovid Classic 7×35, 8×40, 10×40

Gli appassionati di ottica hanno sempre apprezzato la compattezza, l’eleganza essenziale e la straordinaria leggerezza dei primi Trinovid, e anche se Leica ha sempre chiamato così una delle sue linee di binocoli (oggi la linea Trinovid HD), l’idea di ricreare con le più moderne tecnologie proprio quella serie non ha mai abbandonato l’azienda tedesca, che oggi ci ha messo a disposizione un vero capolavoro.

Un Trinovid HD 8×42, interamente rivestito in gomma, che fa parte della serie Trinovid HD, completamente diversa da quella di cui parliamo in questo articolo ed è pensata per l’utilizzo quotidiano in ogni condizione.

Tutto è nuovo e al massimo livello: il sistema dei prismi, le lenti e la qualità della loro lavorazione, la qualità dell’immagine fino ai bordi, il campo visivo straordinario, che nel modello 7×35 raggiunge i 140 metri a 1000metri.

I nuovi Trinovid Classic hanno il corpo in alluminio e sono rivestiti il pelle. Hanno le conchiglie oculari estraibili e regolabili su più distanze della pupilla. La regolazione diottrica è centrale, sul ponte, agli antipodi della messa a fuoco. La loro eleganza è anche nella custodia in pelle morbida.

Il Trinovid Classic 7×35 a caccia

Siamo sulle colline di Parma, al confine con la provincia di Reggio Emilia. Con me a testare il binocolo c’è l’amico e socio della riserva Roberto, che varie volte mi ha tolto le castagne dal fuoco con gli infallibili recuperi del suo fidato Aaron.

Roberto impugna il 7×35, coi suoi 13 centimetri di lunghezza è poco più grande di una mano. Fantastico per la caccia alla cerca.

550 grammi per 13 centimetri. Al collo il 7×35 non si sente neanche. Proveremo a breve anche l’8×40 e il 10×40, con i loro incredibili 600 grammi (un 8×32 di alta qualità spesso pesa di più!). La sensazione immediata e confermata col passare dei minuti e che gli occhi non si affaticano, le pupille sfruttano tutto lo spazio perché l’immagine è praticamente perfetta fino ai bordi, il colore è fedele alla realtà e i contrasti sono scolpiti in stile Leica, e la trasmissione di luce intorno al 90% spiega perché abbiamo potuto goderci gli animali della riserva fino al limite della notte.

Il Trinovid 7×35 sulla postazione dove abbiamo trascorso l’ultima ora. Vicino a lui quello che oggi è considerato il miglior telemetro compatto al mondo il CRF 2800.com. Le sue dimensioni da pacchetto di sigarette danno un’idea di quelle del Trinovid Classic.

La mia Blaser non ha sparato, perché l’obiettivo era un cinghiale di qualsiasi classe oppure un capriolo dell’anno scorso o un sechser sottopeso. Cinghiali non se ne sono visti, ma abbiamo avuto davanti per dieci minuti un bel capriolo nel pieno delle sue forze e ne abbiamo visti da lontano molti altri di sesso o classe “sbagliata”.

Abbiamo vagato per varie zone della riserva, godendoci gli splendidi paesaggi di fine primavera. Solo alla fine abbiamo deciso di fermarci ad aspettare la notte in una valle profonda circondata di boschi fitti, appoggiandoci ad una ottima postazione preparata in una zona contro vento dai miei amici della riserva. Lepri in amore si sono rincorse a più riprese, e poi per non farci mancare nulla dall’angolo di fronte ha attraversato lentamente tutto il prato un fusone di cervo veramente imponente, almeno per me che sono abituato alla stazza dei cervi trentini. Per uno come me -che pensa prima di tutto alla griglia e al forno-, un animale del genere è più tentatore di una medaglia d’oro e mi ha portato a fantasticare di tagliate, tartare, arrosti e altre meravigliose maniere di trasformare cotanto prodigio della natura, dopo un soggiorno di 3 settimane in cella a 2 gradi, ovviamente.

Roberto fa “accomodare” Aaron nella postazione dove abbiamo atteso fino a notte.
A chi consigliamo il Trinovid Classic 7×35

E’ un binocolo che ci ha entusiasmato per stile, maneggevolezza, dimensioni e peso, e per prestazioni ottiche davvero ottime. Costa 1450 euro, una cifra che riflette l’elevato livello tecnologico e dei materiali.

Lo consigliamo senza dubbio a chi, senza rinunciare alla qualità ottica, da valore anche a quella estetica e al piacere di possedere qualcosa di veramente unico. Ma anche e più in generale al cacciatore che cammina, a quello di montagna, a chi ama risparmiare su peso e ingombro. A chi ha già un 8×42, magari col telemetro, per l’uso universale, e si toglie il piacere di regalarsi il Trinovid per le escursioni con o senza fucile e anche con la famiglia, o più tecnicamente per le giornate di salite e discese in montagna alla ricerca dei camosci.

Un abete vicino al limite della vegetazione sulle montagne di Asiago mostra uno degli ambienti più ideali in cui godersi il piacere di portare con se un Trinovid Classic 7×35.

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