Di Marco Benecchi*
Le impressioni di uno dei più noti cinghialai d’Italia dopo una stagione di utilizzo del nuovo punto rosso Leica Tempus 2.
Nuovo Leica Tempus 2. Testo e foto di Marco Benecchi*. Ricordate quanto abbiamo ampiamente collaudato, sia nei poligoni sia sul terreno di caccia, il primo collimatore elettronico Leica Tempus ASPH? Secondo noi era già splendido, lo definimmo addirittura come “il punto di arrivo”, il migliore micro olografico attualmente in commercio. Ma alla Leica, si sa, non stanno mai con le mani in mano, difficilmente si siedono sugli allori, sono sempre alla ricerca della perfezione, cercano sempre di evolversi e di migliorare, quando possibile, il migliorabile. Nel caso specifico del “Vecchio” ASPH, con gli anni di utilizzo sono apparsi elementi da migliorare, come un eccessivo consumo della batteria e una estetica un pochino anonima. Inoltre poteva essere ancora migliorato il potenziometro di regolazione dell’intensità del dot luminoso e l’elettronica in generale.
La prima cosa che colpisce del nuovo Tempus 2 è l’estetica, con il logo rosso acceso Leica impresso sui lati, il nuovo disegno dei pulsanti di accensione-regolazione e il coperchio di protezione, ora collegabile allo strumento con un simpatico laccetto per ridurre il rischio di smarrimento. Poi si è deciso di adottare un singolo dot da 2.5 MOA (abolendo i precedenti 2 e 3.5), che durante i collaudi si è dimostrato ottimale sia per il tiro di stoccata all’interno del fitto, sia per i tiri a media – lunga distanza in campo aperto.
È stato aggiunto un dispositivo che spegne automaticamente il Tempus 2 quando l’arma si abbassa e che permette di riaccendersi velocemente quando l’arma torna in puntamento. È un po’ come lo Start and Stop delle auto, utile o no è sempre un bene averlo. Alla Leica sono riusciti a inserire questo dispositivo in uno strumento già parecchio miniaturizzato, poi, visto che è azionabile a discrezione del tiratore, non possiamo che ritenerlo un ottimo optional. Un cinghiale che attraversa una cessa tagliafuoco lo fa con un singolo salto e spesso è solo una fugace visione scura, mentre quando si ha l’occasione di stare appostati in un campo aperto il discorso è diverso. Nel primo caso il Tempus 2 dovrà essere sempre acceso con il dispositivo disattivato, mentre nel secondo caso, risparmiare un pochino di energia non guasta di certo. Per attivare – disattivare correttamente il dispositivo vi rimando alle istruzioni allegate, ma possiamo garantirvi che funziona tutto alla perfezione. Nel corso di quasi un trentennio la tecnologia ci ha permesso di avere più possibilità di colpire un bersaglio in rapidissimo movimento, specialmente nella caccia in battuta, dove le possibilità di tiro sono ridotte e troppo spesso dettate dal caso, dalla fortuna. Quando si ha l’occasione di avere un faccia a faccia con un bel solengo, dobbiamo essere in grado di saperla sfruttare al massimo.
Il Tempus 2 è un collimatore elettronico relativamente semplice, sia come concezione elettro-meccanica sia come regolazione, uso e manutenzione. Non ha ingrandimenti perché è stato progettato per tirare con ambedue gli occhi aperti e a brevissima distanza, ma mantiene le regolazioni di alzo e deriva classici degli impianti ottici tradizionali. Non ha problematiche diottriche ed è sempre a fuoco. Si consiglia una taratura a quaranta metri, ma abbiamo verificato che rimaniamo sempre entro un bersaglio di pochi centimetri di diametro sia sparando a dieci che a ottanta.
La lente asferica del Tempus 2 produce un punto illuminato ancora più nitido e brillante, un’altissima qualità d’immagine e uno straordinario comfort visivo. La nitidezza d’immagine colpisce con contrasti scolpiti e fedeltà cromatica assoluta. La mira risulta pulita con assenza di curvature anche in movimento, consentendo una rapidissima acquisizione del bersaglio con entrambi gli occhi aperti e una sensazione visiva come se la struttura dello strumento virtualmente non esistesse.
Il punto illuminato regolabile in ben 12 livelli d’intensità, con pulsanti molto irrobustiti rispetto al modello precedente, è talmente ben definito che appare del tutto simile a quello dei migliori cannocchiali da puntamento e non disturba quindi nell’acquisizione del bersaglio. Si spegne tenendo premuto il meno (-) e si riaccende tenendo premuto il più (+) per tre secondi.
La struttura compatta e leggera del Leica Tempus 2 è realizzata da un pezzo unico di lega leggera aerospaziale robustissima, garanzia di grande stabilità e efficienza nel tempo. La tenuta è stagna e tutto l’insieme è compatto e leggero, 53.5 x 34.5 x 28 mm per soli 37grammi.
La taratura del Red Point avviene tramite un sistema di click preciso e affidabile, che garantisce una regolazione massima di 100 MOA x 100 MOA.
Ovviamente è stata mantenuta inalterata la possibilità di sostituire la batteria senza dover smontare lo strumento, lo spegnimento automatico dopo 4 ore di inutilizzo (nel nuovo Tempus 2 disattivabile) e la precisione di mira anche sulle distanze più lunghe, grazie all’ assenza di parallasse (totale oltre i 40 metri, impercettibile anche alle distanze inferiori).
Il Tempus 2 consente un rapidissimo e perfetto puntamento, perché prevede un montaggio molto basso anche grazie agli attacchi ideati dai Fratelli Contessa. La taratura del punto d’impatto in verticale e in orizzontale avviene in modo estremamente semplice e accurato.
L’elettronica e le componenti meccaniche sono resistenti alla pioggia e alle intemperie, perché costruiti con materiali sceltissimi, che garantiscono un funzionamento impeccabile e duraturo nel tempo.
Grazie all’amicizia che mi lega al caro Francesco Corrà, amministratore della Forest Italia, ho avuto il piacere di poter testare a fondo, prevalentemente sul terreno di caccia, il nuovo Tempus 2 in anteprima. L’ho montato sulle carabine semiautomatiche che uso maggiormente: la Benelli ARGO Comfortech e la Browning BAR Long Trac Composite, entrambi in calibro 30.06 e non ho MAI rimpianto di averlo scelto.
Non ho riscontrato nessun malfunzionamento in ogni condizione d’uso. Pratico la caccia al cinghiale da oltre mezzo secolo, sono stato un pioniere sia sull’uso della canna rigata sia dei mirini elettronici e se ho scelto il Leica Tempus 2 un motivo dovrà pur esserci, che dite?
Marco Benecchi
SCHEDA TECNICA
PRODUTTORE: Leica Sport Optics
DISTRIDUTORE: Forest Italia Srl
Via C. Battisti, 7 37122
Verona
P.IVA IT04093840231 Tel 045 8778772 www.forestitalia.com
MODELLO: Mirino a puntino rosso Leica Tempus 2 2.5 MOA
DOTAZIONI: Coperchio di protezione, panno per la pulizia dell’ottica, dispositivo di apertura per il supporto della batteria, chiave a brugola per la regolazione dell’alzo e della deriva
OBIETTIVO: Asferico con Ingrandimento 1,0 x 21 x 25 mm
DIMENSIONI: 53.5 x 34.5 x 28 mm
PESO: 37 grammi
REGOLAZIONI: Alzo pari a 100 MOA; Deriva pari a 100 MOA. 1 click= 1.1 MOA
Pulsanti più -meno (funzioni) qualsiasi pulsante = ON premuto per 3 sec = OFF AUTO-OFF a 4 ore senza funzionamento 12 impostazioni di intensità
PARALLASSE: Esente oltre i 50 metri, impercettibile sotto i 50 metri.
DIMENSIONI DEL DOT: 2.5 MOA (6.35 cm – 100 m) Colore rosso acceso 645 nm – dominante 630 nm
TEMPERATURE OPERATIVE: da -13 a +122 ° F -25 fino a + 50 ° C Conservazione -31 fino a +158 ° F -35 fino a +70 ° C
BATTERIA: 1 x 3 V CR2032 Impermeabile al litio tipo sì, 3 piedi – 1 m di profondità (0,1 bar)
PREZZO: € 610 IVA compresa
*Marco Benecchi, maremmano DOC, cacciatore di ungulati con una passione particolare per il cinghiale. Marco è molto conosciuto per gli articoli che ormai da decenni pubblica sulle maggiori riviste venatorie nazionali. È una delle persone più competenti in Italia sulle armi e i sistemi di mira per la caccia a palla, sia per passione tecnica che per effetto della sua straordinaria esperienza venatoria quotidiana. Tiratore sopraffino, tanto che secondo “amici e conoscenti” detiene il record mondiale di cinghiali abbattuti in una sola azione di caccia durata pochi secondi con carabina semiautomatica. Senza dubbio è stato un pioniere nell’utilizzo di sistemi elettronici da mira per la caccia al cinghiale in battuta