Campo visivo 100% in un’ottica da battuta è qualcosa che non si legge sul catalogo del produttore. Qui infatti il campo visivo è lo spazio inquadrato solo dall’ottica. A ingrandimento 1x, il record assoluto spetta al Leica Magnus 1-6.3×24. A 100metri di distanza, il tubo del Magnus a ingrandimento 1x inquadra un cerchio con il diametro di 44 metri.
E’ proprio a ingrandimento 1x che si può mirare con entrambi gli occhi aperti, perché a 1x anche l’occhio che non guarda attraverso il cannocchiale vede con lo stesso ingrandimento dell’altro. Esiste sono un cannocchiale, che mirando con entrambi gli occhi aperti, è in grado di mostrare il reticolo con il puntino illuminato e niente altro, facendo sparire alla vista (e alla mira) il tubo nero del cannocchiale.
Chi lo ha provato lo sa. E’ il Leica Magnus i 1-6.3×24. A ingrandimento 1x gli occhi entrambi aperti vedono tutta la scena senza alcun fastidio dalla presenza dell’ottica tra un’occhio e il cinghiale che corre, con un vantaggio straordinario nella rapidità di acquisizione del bersaglio.
Campo visivo totale, o 100%, in un’ottica da battuta significa questo. E’ l’essenza del Magnus 1-6.3×24.
Per chi ama capire il perché delle cose, ecco la spiegazione tecnica dietro a questo risultato straordinario, ed è un mix di tre fattori reperibili e non sui dati classici da catalogo. Il primo fattore, non misurabile in modo semplice da spiegare e quindi non presente sui cataloghi, è la dimensione maggiorata del gruppo di lenti dell’oculare, cosa che chiunque può vedere se confronta le dimensioni dell’oculare del Magnus con quelle degli altri cannocchiali sul mercato. I due fattori riscontrabili sul catalogo invece sono il campo visivo, che abbiamo menzionato sopra, e la pupilla d’uscita, ovvero lo spazio all’interno dell’ottica utile alla pupilla umana per mirare. Quest’ultimo, oltre che leggerlo i termini di diametro in cm sul catalogo del produttore, lo si può valutare nelle sue dimensioni traguardando nell’ottica da circa 40cm di distanza; contrariamente al caso del binocolo, per il quale il diametro della pupilla d’uscita è una funzione meramente aritmetica (diametro dell’obiettivo : ingrandimento), nel cannocchiale da puntamento dipende da quanto bravo è stato il produttore a concepire un’architettura ottica che offra una pupilla d’uscita generosa.
Più è grande la pupilla d’uscita, più rapidamente la pupilla umana trova il centro del reticolo e acquisisce la mira. Con un diametro della pupilla d’uscita di 12.1mm al minimo ingrandimento, Il Magnus di Leica offre alla pupilla umana uno spazio -record assoluto- veramente enorme; solo per dare un’idea della superiorità, il diametro della pupilla d’uscita del Magnus a ingrandimento 1x è addirittura del 53% maggiore di quello di un prodotto dalle caratteristiche tecniche paragonabili come lo Swarovski Z8i 1-8×24, sempre a 1x ovviamente.
Quelle che si vedono nella foto infatti sono le pupille d’uscita del Leica Magnus i 1-6.3×24 (a sinistra) e dello Swarovski Z8i 1-8×24 (al minimo ingrandimento).
Per dare un’idea delle differenze enormi che si possono riscontrare sotto questo aspetto, basti pensare (catalogo produttori alla mano) che al minimo ingrandimento 1x il Leica Magnus ha il diametro della pupilla d’uscita più grande del 53% rispetto a quello dello Swarovski Z8i. 12.1 contro 8,1mm. Lo stesso rapporto vale poi anche per gli altri cannocchiali delle due serie. Al minimo ingrandimento, qualsiasi Leica Magnus ha il diametro della pupilla d’uscita 12.1mm.
Quando si mira con entrambi gli occhi aperti attraverso il Magnus quindi, la sensazione imbattibile di campo visivo totale non è dovuta soltanto alla sua superiorità sul valore del campo visivo stesso, ma all’insieme di queste tre caratteristiche di eccellenza uniche e ad oggi irraggiungibili per le altre ottiche da battuta sul mercato.
Il Magnus in realtà ha dalla sua anche una meccanica dei clic in acciaio 60 HRC estremamente affidabile, e una costruzione interna talmente robusta che svariati test condotti negli anni scorsi hanno mostrato che è praticamente impossibile perdere la centratura del reticolo. Due esempi su tutti: un Magnus è stato utilizzato in allenamento dal campione Raniero Testa per oltre 50.000 colpi di carabina semiautomatica, un altro ha sostenuto un test di tiro con un calibro 12 e 20 colpi di palla Gualandi. In entrambi i casi, la centratura del reticolo è rimasta perfetta.
In bocca al lupo!
Nota: Chi scrive è di parte relativamente a Leica Sport Optics, pertanto il contenuto di questo articolo, pur essendo a nostro avviso tecnicamente ineccepibile, è chiaramente di parte.