LA PROVA SUL CAMPO!
di Marco Benecchi*
Il resoconto dettagliato di una stagione intera di caccia con il nuovo punto rosso Leica Tempus 3.5 MOA.
Nota: Questo articolo è ospitato su un blog di parte (Leica), ma è totalmente indipendente e riflette esclusivamente le opinioni personali dell’autore, dopo aver testato il nuovo Leica Tempus Asph 3.5 MOA in svariate giornate di caccia della stagione 2018-19.
Testo e foto di Marco Benecchi*
Stagione venatoria 2018- 2019! Ho avuto l’onore e dovrei dire anche il piacere di testare il nuovissimo puntatore elettronico Holografico Leica Tempus 3.5 moa in ogni situazione che si sarebbe potuta presentare sul terreno di caccia. Con tiri “brucianti” da pochissimi metri fino a quelli da oltre centocinquanta, sempre con ottimi risultati. Per le prove ho utilizzato una carabina Browning BAR Long Trac Mk II Composite con la calciatura in materiale sintetico, con il rialzo regolabile del nasello e dotata di attacchi sia fissi sia a sgancio rapido dei fratelli Alessandro e Andrea Contessa. Ho usato diversi tipi di munizioni sia originali sia ricaricate in prevalenza con palle Winchester Nosler Ballistic Silvertip da 168 grani e Hornady SST da 165.
Gli abbattimenti eseguiti sono stati una ventina, non tantissimi ma sufficienti per poter verificare l’efficacia dell’ottima combinazione arma – sistema di mira. Attualmente, almeno quattro cacciatori di cinghiali su cinque montano dei Red Point sulle loro carabine semiautomatiche ed anche, perché no, sugli express e addirittura sui fucili a canna liscia. Il collimatore elettronico è comunque uno strumento relativamente semplice, sia come concezione elettro-meccanica sia come regolazione, uso e manutenzione. Non ha ingrandimenti perché è stato progettato per tirare con ambedue gli occhi aperti e a brevissima distanza, ma mantiene le regolazioni di alzo e deriva classici degli impianti ottici tradizionali. Non ha problematiche diottriche ed è sempre a fuoco.
La LEICA Sport Optics, leader mondiale nella produzione di binocoli e cannocchiali da mira, ha deciso di proporre un proprio modello: il nuovo Tempus ASPH, che io ho già definito come il mio “Punto di Arrivo!” Grazie alla sua esperienza nel campo fotografico, Leica è stato il primo costruttore a progettare un mirino a Holografico con una lente asferica che produce un punto illuminato ancora più nitido e brillante, un’altissima qualità d’immagine e uno straordinario comfort visivo. I vantaggi di questa innovazione si percepiscono immediatamente traguardando attraverso l’unica lente presente nel Tempus, la nitidezza d’immagine colpisce con contrasti scolpiti e fedeltà cromatica assoluta. La mira risulta pulita con assenza di curvature anche in movimento, consentendo una rapidissima acquisizione del bersaglio con entrambi gli occhi aperti e una sensazione visiva, come se la struttura dello strumento virtualmente non esista. Il punto illuminato regolabile in ben 12 livelli d’intensità è talmente definito che appare del tutto simile a quello dei migliori cannocchiali da puntamento e non disturba quindi nell’acquisizione del bersaglio. Si spegne tenendo premuto il meno e si riaccende tenendo premuto il più per tre secondi. E’ possibile scegliere la versione da 2 oppure quella da 3,5 MOA. La struttura compatta e leggera del Leica Tempus ASPH è realizzata da un pezzo unico di lega leggera aerospaziale robustissima, garanzia di grande stabilità ed efficienza nel tempo. La tenuta è stagna e tutto l’insieme è compatto e leggero, 53.5 x 34.5 x 28 mm per soli 37grammi.
LA TARATURA: La taratura del Tempus avviene tramite un sistema di click preciso e affidabile, che garantisce una regolazione massima di 100 MOA x 100 MOA e si sblocca-blocca con una normale chiave a brugola da 1 mm. Non è difficile da eseguire ma neanche semplicissimo. I puntatori Holografici hanno una micromeccanica di regolazione più delicata sia di un normale Punto Rosso a Tubo sia di un cannocchiale da mira classico, quindi occorre procedere con prudenza e con la necessaria competenza. Personalmente ho scelto un azzeramento a 40 metri, con il punto d’impatto dei proiettili circa 4 – 6 cm sopra il punto mirato. Nel senso che mirando da quella distanza al centro del bersaglio ho voluto che i miei colpi impattino più in alto e l’ho fatto per determinati motivi. Primo perché quando si spara in battuta contro dei selvatici che corrono in terra con un’arma sbilanciata in avanti (tutte le carabine lo sono!), si tende sempre a tirare basso. Secondo, perché ho costatato che con questo tipo di taratura è molto agevole andare a segno da zero a 100 metri senza fare nessuna correzione sull’alzo. Ho scelto il modello con il dot da 3,5 MOA, perché preferisco usare un punto rosso più grande e quindi più visibile in ogni condizione d’uso, per tirare da pochi metri nel folto o a media distanza nei campi aperti in piena luce. Secondo il mio parere i punti da 2 MOA sono indicati soltanto per quei cacciatori che prevedono di tirare prevalentemente in spazi molto aperti e con frequenti tiri piuttosto lunghi.
La CACCIA: Risiedo in Maremma e pratico la caccia al cinghiale in battuta sia nel versante Laziale sia in quello Toscano, dove la conformazione del terreno e la vegetazione non sono proprio gli stessi. Infatti mi è capitato di dover tirare da pochissimi metri dentro un “buco” (da noi chiamato Furo!) nel bosco, come in campi aperti di decine e decine di ettari. Il Tempus si è sempre dimostrato all’altezza di ogni situazione, precisissimo, affidabile e di rapida acquisizione. Anche grazie al nasello regolabile della mia BAR mi sono ritrovato con l’occhio sempre al centro della lente e quindi in posizione ottimale nei tiri d’imbracciata. Il Tempus ASPH è praticamente “quasi assente” da parallasse, o quel poco che ne ha è ininfluente ai fini della caccia. Grazie al facile e rapidissimo sistema di regolazione dell’intensità della luminosità del dot, ho potuto addirittura aumentarla o diminuirla secondo esigenza, mentre avevo già l’arma alla spalla con le canizze in corso. Il Tempus potrebbe sembrare meno robusto del classico tubo, ma date le sue scarse dimensioni ed il suo peso ridottissimo è molto difficile che lo strumento subisca urti involontari. L’ingombro pressoché nullo è il suo principale punto di forza! Onde evitare spiacevoli sorprese, ma anche per verificare (come espressamente richiesto dal patron della Forest Italia il dott. Francesco Corrà), l’efficienza del prodotto dopo lunghe e intense prove al poligono e/o sul terreno di caccia, ho ricontrollato l’azzeramento dell’arma una volta al mese senza aver MAI riscontrato anomalie. Durante i collaudi in cava e nei boschi ho sparato volutamente molti colpi in rapida successione, che non hanno mai alterato la taratura iniziale. Dopo cinque mesi di prove e di caccia pratica non ho riscontrato né infiltrazioni di umidità né di polveri fini nello strumento. Sia l’elettronica sia i componenti meccanici si sono dimostrati resistenti alla pioggia e alle intemperie, perché costruiti con materiali sceltissimi che garantiscono un funzionamento impeccabile e duraturo nel tempo.
DIFETTI: Non vorrei essere di parte, ma credo davvero di non essere riuscito a trovare nessun difetto al nuovo Tempus. O forse si, quello di essere un pochino più alto di alcuni concorrenti. Ma credo sia un piccolo prezzo da pagare se vogliamo avere la possibilità di poter cambiare velocemente la batteria. C’è anche da dire che molti modelli di carabine da battuta, come appunto la mia, hanno il nasello regolabile in altezza, come altre consentono di modificare notevolmente le pieghe con l’ausilio di apposite piastrine da inserire nei calci. Poi, avendo prenotato il mio Tempus appena è stato presentato, e poiché l’azienda sa che lo avrei recensito sulla stampa, mi è stato consegnato uno dei primissimi esemplari usciti dalla fabbrica che presentava, mirando contro sole, un fastidioso alone circolare rosso. Peccato di gioventù di un prodotto appena uscito e ancora in fase di sperimentazione. Leica ha risolto il problema migliorando il trattamento antiriflesso e mi ha sostituito anche il mio Tempus. Ora, nel nuovo modello l’alone rosso è ridotto a qualcosa di appena percepibile. Un altro accessorio che invece “dovrebbe” essere rivisto dai progettisti Leica è il coperchietto – Cover di protezione. Sinceramente non ho ben capito a cosa serve, o cosa dovrebbe proteggere, visto che altro non è che un tunnel vuoto anteriormente e posteriormente, che non impedisce agli oli per armi e alla polvere di raggiungere la lente durante il trasporto e/o durante i lunghi mesi di inattività, quando l’arma verrà riposta verticalmente in una rastrelliera. Cos’altro dire? Se dopo oltre quarant’anni di “Cacciarelle”, ora sono divenuto un felice utilizzatore del Leica Tempus ASPH, qualcosa vorrà dire. Sicuramente che il prodotto m’è piaciuto davvero parecchio.
Marco Benecchi
PRODUTTORE: Leica Sport Optics
DISTRIDUTORE: Forest Italia Srl
Via Ugo Foscolo, 32/i37057 San Giovanni Lupatoto (VR)
P.IVA IT04093840231
Tel 045 8778772 www.forestitalia.com
MODELLO: Mirino a puntino rosso Leica Tempus ASPH.
Ordine n. 55 500 3.5 MOA – 55 502 2.0 MOA
BWMI Browning-Winchester
Via Parte 33 25060 Marcheno (BS)
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E-mail: info@portaotticacontessa.it
*Marco Benecchi, maremmano DOC, cacciatore di ungulati con una passione particolare per il cinghiale. Marco è molto conosciuto per gli articoli che ormai da decenni pubblica sulle maggiori riviste venatorie nazionali. È una delle persone più competenti in Italia sulle armi e i sistemi di mira per la caccia a palla, sia per passione tecnica che per effetto della sua straordinaria esperienza venatoria quotidiana. Tiratore sopraffino, tanto che secondo “amici e conoscenti” detiene il record mondiale di cinghiali abbattuti in una sola azione di caccia durata pochi secondi con carabina semiautomatica. Senza dubbio è stato un pioniere nell’utilizzo di sistemi elettronici da mira per la caccia al cinghiale in battuta